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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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Tommaso Andrea Crosa, il <strong>di</strong>ritto all’ammissione a due piazze Crosa per lefiglie Giuseppa <strong>di</strong> 11 anni e Orsola <strong>di</strong> 9. La congregazione <strong>di</strong>ede parere contrario.Nel suo parere l’economo faceva notare che erano già state ammessealtre tre figlie <strong>di</strong> Andrea Giordano: Margarita nel 1763, Faustina nel 1765 eRosalia nel 1771, nonostante nessuna <strong>di</strong> loro avesse avuto l’età prescritta daCrosa e che, nel prevedere un’età non minore <strong>di</strong> anni 12, il testatore aveva giàimposto una deroga alle regole dell’opera che prevedevano l’età <strong>di</strong> 14 annicompiuti per l’ingresso. Non si poteva quin<strong>di</strong> derogare ulteriormente. Non sitrattava però mai <strong>di</strong> rifiuti definitivi. Il marchese proponeva come <strong>di</strong> consuetoun accomodamento, e cioè <strong>di</strong> sospendere l’ammissione ma <strong>di</strong> tenere la piazzaper Giuseppa per l’anno successivo, quando avrebbe compiuto l’età richiesta,come era stato fatto in altri casi. Poi però ammetteva che in altri casi ancoral’ammissione era avvenuta, malgrado i <strong>di</strong>vieti 105 . E in effetti anche in questocaso Andrea Giordano la spuntò almeno per Giuseppa, che fu ammessa il 21settembre 1777 all’età <strong>di</strong> 10 anni e 5 mesi, mentre la figlia più giovane entròsolo nel 1785, ormai se<strong>di</strong>cenne.Fra le altre motivazioni che potevano giustificare un’ammissione al <strong>di</strong>fuori dell’età stabilita dalle regole spiccano quelle <strong>di</strong> carattere religioso. Nel1686 ad esempio, venne ammessa nel Soccorso una bambina <strong>di</strong> 6 anni, registrataesclusivamente col cognome Voia, <strong>di</strong> cui si precisa che è delle valli <strong>di</strong>Lucerna ed eretica, e che resterà nel Soccorso finché non ci sarà posto nel Rifugiodei cattolizzati. Data la provenienza da Basilea, possiamo supporre chefosse stata cattolizzata anche Federica Eisendorf, che fu ammessa nel 1799,ormai <strong>di</strong>ciassettenne.In altri casi, l’ingresso in deroga alle regole era garantito dal sostegno <strong>di</strong>fideiussori particolarmente prestigiosi. Sarebbe certamente risultato <strong>di</strong>fficile<strong>di</strong>re <strong>di</strong> no alla principessa <strong>di</strong> Piemonte che chiedeva <strong>di</strong> accogliere GenoieffaLegrand, <strong>di</strong> soli 10 anni, tanto più che la principessa si impegnò a pagare lapensione della bambina. Solo al compimento dei 12 anni questa fu ammessaad una piazza <strong>di</strong> nuove regole. Quello <strong>di</strong> Genoieffa non è l’unico caso in cuiil problema dell’età non corrispondente alle regole fu risolto con un ingressotemporaneo come pensionaria.Anche i famigliari dei benefattori importanti finirono per acquisire unpotere <strong>di</strong> contrattazione con l’opera e ottenere il ricovero <strong>di</strong> ragazze che nullaavevano a che fare con la <strong>di</strong>scendenza <strong>di</strong> questi ultimi. Esemplare in questosenso è il caso <strong>di</strong> Francesca Maria Omar, orfana, priva <strong>di</strong> beni e senza aiuto da105ASSP, I, CSP, Lasciti, 91, fasc. 81/10.87

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