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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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Interessanti risultano anche i valori relativi all’uscita in età più adulta,che evidenziano la presenza nella scuola <strong>di</strong> alunne “attempate”. Tali casi,seppur statisticamente poco rilevanti, assumono importanza come in<strong>di</strong>catoridella flessibilità dell’Educatorio, la cui Direzione riusciva ad aggirare le rigidenorme dettate dallo statuto e ad ospitare fanciulle con esigenze particolari.I dati rivestono maggior valore se rapportati alle in<strong>di</strong>cazioni circa lapermanenza delle figlie all’interno dell’istituto. Gli elementi a riguardo si inserisconoin un quadro dai contorni <strong>di</strong>versificati. Il valore più alto in terminipercentuali è quello che in<strong>di</strong>ca in 1 anno la permanenza all’interno dell’Educatorio.Vi sono, tuttavia, comprese anche tutte quelle fanciulle che trascorseroin istituto pochi mesi e che, per ragioni familiari o motivi <strong>di</strong> salute, dovetterointerrompere il soggiorno. Si ha in<strong>di</strong>cazione certa <strong>di</strong> queste defezionisolo per 5 fanciulle nel primo caso e 20 nel secondo. Per tutte le altre figlie,che soggiornarono meno <strong>di</strong> un anno, non vengono esplicitate le ragioni chedeterminarono l’interruzione del percorso scolastico. Si può ipotizzare chela causa più frequente <strong>di</strong> abbandono fosse determinata dall’insuccesso neglistu<strong>di</strong>, a testimonianza <strong>di</strong> una selezione molto rigida. Tenuto conto <strong>di</strong> questapredominanza del valore considerato, si può verosimilmente affermare chela permanenza in istituto per quasi la metà delle ospitate non superava i treanni (46,5%). È altrettanto importante, però, prendere in considerazione illasso <strong>di</strong> tempo che va dai quattro ai sette anni <strong>di</strong> permanenza: i dati relativi aquesto periodo si <strong>di</strong>stribuiscono in modo pressoché equivalente (11% circaper quattro-sei-sette anni <strong>di</strong> permanenza, con una lieve flessione all'8,8% percinque anni <strong>di</strong> permanenza) e riguardano poco più del 40% delle ospiti. Considerandocomplessivamente i dati a <strong>di</strong>sposizione, si può, quin<strong>di</strong>, concludereche il valore me<strong>di</strong>o relativo alla permanenza in istituto è <strong>di</strong> poco superioreai 4 anni. Comparando questo risultato con l’età <strong>di</strong> uscita delle figlie, aspettogià considerato in precedenza, si può supporre che la maggior parte dellealunne frequentasse l’istituto per compiervi gli stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong> e superiori. Se ilvalore relativo all’età <strong>di</strong> uscita si attestava maggiormente dopo i 15 anni 157e la permanenza me<strong>di</strong>a era <strong>di</strong> 4, le fanciulle che, come abbiamo visto, accedevanointorno agli 11 anni, si trovavano a frequentare un livello <strong>di</strong> scuolasecondario. Lo stu<strong>di</strong>o della popolazione studentesca riba<strong>di</strong>sce l’in<strong>di</strong>rizzo formativospecifico dell’Educatorio, ri<strong>vol</strong>to in modo privilegiato all’istruzione<strong>di</strong> giovani donne.157Si veda il grafico 3.235

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