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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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chiamando in causa non solo i professori, ma le alunne stesse che, almeno inquesto caso, partecipavano attivamente nella scelta <strong>di</strong> attribuzione del premioad una propria compagna <strong>di</strong> scuola.Il rigido impianto <strong>di</strong> premi e punizioni non riusciva comunque a soffocareil gusto per il proibito. Spesso il desiderio <strong>di</strong> trasgressione era più fortedell’adesione alle regole imposte:altre cose sono proibite: andar sui pattini a rotelle dopo che una ragazza si è rottauna gamba, ma lo facciamo lo stesso <strong>di</strong> nascosto all’ultimo piano, nel corridoioantistante le camere del personale <strong>di</strong> servizio; non si deve nemmeno fumare, male ‘gran<strong>di</strong>’ lo fanno nei sotterranei […]. È pure vietato fare palle <strong>di</strong> neve o raccoglierneper mangiarla, ma noi la raccogliamo sui davanzali degli abbaini e la mangiamonelle scodelle con zucchero e cacao. E ancora ci si deve astenere dal cantarecanzoni sconvenienti, accendere fuochi, ma chi ci tiene dal bruciare i vecchi fogli<strong>di</strong> quaderno? C’è un terrazzino che sembra fatto apposta per questo, lontano daglisguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> chicchessia, dato che lo si può raggiungere solo scavalcando il davanzale<strong>di</strong> una finestra; mentre alimentiamo il focherello cantiamo quello che ci pare;a noi Virginia, che ha cugini gran<strong>di</strong> iscritti al Cai-Uget, ha insegnato tanti canti <strong>di</strong>montagna, che almeno non sono proibiti 265 .6.4 Una guida per le figlie: la <strong>di</strong>rettrice e il personale educativoSebbene fossero le alunne a ricoprire il ruolo principale nella vitadell’Educatorio, un’attenzione particolare merita il personale che lavoravaall’interno dell’istituto 266 . Nel regolamento del 1853 si legge che nell’istitutolavoravano la <strong>di</strong>rettrice e la vice <strong>di</strong>rettrice, maestre <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, maestre <strong>di</strong> lavoroe assistenti. L’organico rimase pressoché immutato per tutto l’Ottocento.Nei regolamenti che seguirono venne contemplata la categoria delle incaricate<strong>di</strong> uffici speciali 267 che comprendeva il profilo dell’economa, dell’infermierae guardarobiera, le vigilanti alle porte e la maestra <strong>di</strong> pianoforte 268 .La figura della <strong>di</strong>rettrice doveva rappresentare, all’interno delle Case,un elemento portante, su cui ruotava la vita quoti<strong>di</strong>ana: ad essa era «affidata265ASSP, II, EDI, 5155, Incontro fra ex insegnanti, assistenti, alunne, p. 8.266La ricchezza del materiale documentario <strong>di</strong>sponibile e l’importanza <strong>di</strong> un approfon<strong>di</strong>mentodei profili e della professionalità <strong>di</strong> coloro che a titolo <strong>di</strong>verso operavano all’internodell’Educatorio meriterebbe un’ampia trattazione. Tuttavia ciò comporterebbe l’esigenza <strong>di</strong>una ricerca approfon<strong>di</strong>ta che da sola andrebbe a costituire oggetto <strong>di</strong> un intero saggio. Ai finidel presente lavoro ci si limita ad una breve descrizione del personale operante nelle Case <strong>di</strong>educazione, che permetta <strong>di</strong> cogliere l’importanza e l’influenza in termini educativi <strong>di</strong> tali figure.267ASSP, II, EDI, 4514, Regolamento 1904.268Questo profilo professionale compare nel Regolamento del 1925.276

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