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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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all’ospedale, in un letto per incurabili», fu ammessa ad una delle piazze <strong>di</strong> primaregola sebbene non rispondesse al requisito <strong>di</strong> essere orfana <strong>di</strong> padre. Nési comprende il “pericolo” in cui si troverebbe Maria Catta Gaspar<strong>di</strong>na cheentrò nel 1683 occupando una piazza <strong>di</strong> prima regola e uscì l’anno successivodopo aver ottenuto la dote, perché «aveva compiuto il suo tempo e avevail partito privato». Le annotazioni che accompagnano le ammissioni – «vi èpericolo <strong>di</strong> grave onestà per la figlia» oppure «è avvenente e non custo<strong>di</strong>tadai genitori» o ancora «è in pericolo la sua onestà» – allo scopo <strong>di</strong> giustificarel’occupazione <strong>di</strong> una piazza <strong>di</strong> prima regola, non paiono segnalare un’effettiva<strong>di</strong>versità <strong>di</strong> queste ragazze rispetto alle compagne accolte nelle piazze<strong>di</strong> seconda regola. Inoltre, le regole stabilivano che coloro che occupavanopiazze antiche potevano fermarsi solo per un anno e per prolungare la permanenzadovevano passare in una piazza <strong>di</strong> nuova regola. I passaggi dall’unaall’altra sono dunque molto frequenti. A Giovanna Catta Clerica, ad esempio,fu data nel 1682 una piazza <strong>di</strong> prima regola e nel luglio del 1683 passò aduna piazza <strong>di</strong> nuova regola per «degne cause», non meglio precisate. Un altroesempio è quello <strong>di</strong> Anna Maria Barile che, ammessa nel giugno 1682 nonostantenon avesse ancora l’età, dal luglio 1683 passò ad una piazza <strong>di</strong> secondaregola e uscì poi nel 1686 per andare a servire nella casa del conte Armano <strong>di</strong>Gros. Ciò che è anche interessante, in questo caso, è la concessione che venivafatta al conte <strong>di</strong> poterla rimettere nel Soccorso «ogni <strong>vol</strong>ta che stimerà purchénon abbia compiuto all’esterno i <strong>di</strong>ciotto anni» 57 . Non solo le ricoverate maanche gli utenti che utilizzavano ad esempio le ragazze del Soccorso come“serve” cercavano dunque <strong>di</strong> stabilire un rapporto flessibile con l’istituzionee le sue regole.Benché la <strong>di</strong>stinzione fra le piazze <strong>di</strong> antica e nuova regola sia stata formalmentemantenuta per tutto il Settecento, da metà secolo le registrazionirelative alle prime scompaiono. Solo nel 1796 la definizione “piazze <strong>di</strong> primaregola” fu rispolverata per accogliere Teresa Maria Devincenti, definita «<strong>di</strong>civili natali, avvenente e non custo<strong>di</strong>ta dai genitori», sulla base del fatto che ilpadre era assente e la madre inferma 58 . I documenti relativi a questa ammissioneprecisano inoltre che si era deciso <strong>di</strong> lasciare le piazze vacanti, confermandocosì l’impressione che le piazze <strong>di</strong> prima regola si erano trasformatein una sorta <strong>di</strong> “piazze <strong>di</strong> riserva” da utilizzare secondo le esigenze. TeresaMaria d’altronde, trascorso l’anno <strong>di</strong> permanenza nella piazza <strong>di</strong> prima regola57ASSP, I, Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251, or<strong>di</strong>nato del 17 novembre 1686.58ASSP, I, CSP, Repertori dei lasciti, 163, s.v. «Soccorso», or<strong>di</strong>nato del 13 marzo 1796.73

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