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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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Francesca Pallavicino 9 , per una servitù imposta da quest’ultima con la costruzione<strong>di</strong> un ballatoio in legno. Si era così proceduto a prendere in affitto unaltro e<strong>di</strong>ficio, nel frattempo vi era stata l’offerta del citato teologo Arpinocon cui si ad<strong>di</strong>venne alla ven<strong>di</strong>ta, concordata in 1050 ducatoni da 13 fiorinil’uno, da pagarsi entro quattro anni. L’Arpino decedeva dopo qualche tempo,un atto del 1616 in<strong>di</strong>ca che la casa fu venduta dagli ere<strong>di</strong> del teologo a PietroAntonio Comotto e successivamente alla citata marchesa Pallavicino cheprovvide a completare il pagamento 10 alla Casa del soccorso.Tra il 1614 e il 1625 l’istituzione ebbe probabilmente sede in una casa affittata,<strong>di</strong> cui però non conosciamo l’ubicazione. Il 13 settembre 1625 la <strong>Compagnia</strong><strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> acquistò una nuova sede per il Soccorso 11 . Si trattava <strong>di</strong>un e<strong>di</strong>ficio, situato nella parrocchia dei SS. Giacomo e Filippo (oggi intitolataa <strong>San</strong>t’Agostino) proprietà del fu Giovanni Battista Augusta, ere<strong>di</strong>tato dalfiglio «puppillo et herede universale» Giovanni Francesco Augusta e messoin ven<strong>di</strong>ta da Silvia Augusta, vedova del citato Giovanni Battista, madre etutrice dei suoi figli. Era una costruzione dotata <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci ambienticioè due crote, salla, <strong>di</strong>spensa e cinque camere <strong>di</strong> sopra, con cusina et due altrestanze al<strong>di</strong>sopra con corte et pozzo [...] coherenti la via a due parti detto Sig. GioFrancesco Augusta puppilo, per altre case et here<strong>di</strong> del fu Sig. Gioanni Gastaldo.Più una stalla con fenera al rimpeto <strong>di</strong> detta casa verso la muraglia della cittàcoherente la strada a tre parti et detto puppilo ven<strong>di</strong>tore per altra stalla et fenerasituata nei pressi dell’allora abbazia <strong>di</strong> <strong>San</strong>t’Andrea, oggi chiesa dellaConsolata 12 .9Manno, 1895-1906, <strong>vol</strong>. XIX, p. 37 (cfr. s.v. «Pallavicino delle Frabose»). Era figlia <strong>di</strong>Bonifacio Solaro <strong>di</strong> Moretta. Sposata in prime nozze con Emanuele Filiberto Costa d’Arignano,morto nel 1594 per un’archibugiata all’asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Bricherasio (Manno, 1895-1906,<strong>vol</strong>. VII, p. 341, e AST, s.r., Patenti Controllo Finanze, 1594 in 1595, <strong>vol</strong>. 56, c. 218). In secondenozze sposò Adalberto Pallavicino delle Frabose.10AST, s.r., Insinuazione <strong>di</strong> Torino, 1616, l. 7, c. 391, e 1619, l. 6, c. 597, citati da Laurora -Niccoli, 2004, pp. 30-31, 34-35.11AST, s.r., Insinuazione <strong>di</strong> Torino, 1625, l. 10, c. 35, citato da Laurora - Niccoli, 2004, p. 46.12Questa ultima in<strong>di</strong>cazione si può dedurre dall’atto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta del 16 settembre 1644 (siveda la nota seguente) in cui si legge alla c. 205 che la «Veneranda Casa detta del Soccorsodelle povere vergini <strong>di</strong> questa città» vendeva la casa «in qual si sono tenute et tengono le figliedell’opera d’esso Soccorso sittuata vicino alla Chiesa <strong>di</strong> Molto Reveren<strong>di</strong> Padri della Consolata<strong>di</strong> questa città sotto la parochia de <strong>San</strong>ti Giacomo e Filippo». Segue la conferma della data<strong>di</strong> acquisto del 13 settembre 1625. I confini erano più dettagliati: «Li here<strong>di</strong> Folcheri a Levante,li signori fratelli Gastal<strong>di</strong> a mezogiorno, et la strada a due parti più una stalla con fenerasopra sittoata ivi et sotto le coherenze della medema casa intrame<strong>di</strong>ante la strada pubblica emezogiorno, la strada publica a ponente et le mura della città interme<strong>di</strong>ante anche la strada».287

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