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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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L’impegno delle maestre non si limitava alla scuola, ma contemplaval’accompagnamento delle alunne in tutte le altre attività quoti<strong>di</strong>ane. In baseal regolamento dormivano negli stessi locali delle alunne e consumavano ipasti nel medesimo refettorio, «occorrendo davano consigli sul modo <strong>di</strong> comportarsia mensa»; tutte si occupavano <strong>di</strong> «accompagnare nell’Oratorio e apasseggio le alunne loro affidate <strong>vol</strong>ta per <strong>vol</strong>ta»; a turno si occupavano dellavigilanza nelle ricreazioni, e <strong>di</strong> tutte le mansioni necessarie per «il buon andamentodella Casa» 285 .Alle maestre era concessa la «facoltà <strong>di</strong> uscire una <strong>vol</strong>ta per settimana»286 ; inoltre, venivano loro riconosciuti gli stessi giorni <strong>di</strong> vacanza assegnatialle alunne durante l’anno scolastico. In ogni caso, le uscite dovevano esseresottoposte al parere della <strong>di</strong>rettrice.Questa regola superava quella più restrittiva, prevista dal regolamentodel 1853, che limitava le loro possibilità <strong>di</strong> uscita «alle ore in cui non sonotenute all’adempimento <strong>di</strong> qualche dovere» 287 ; in tal caso dovevano darnecomunicazione alla <strong>di</strong>rettrice, in<strong>di</strong>cando approssimativamente il tempo <strong>di</strong>assenza dalla Casa. Le maestre potevano pranzare due <strong>vol</strong>te al mese fuoridell’istituto. Tale possibilità si riduceva ad una sola <strong>vol</strong>ta per le assistenti, edera vincolata a che non venisse «a soffrir l’andamento delle Scuole» 288 .I regolamenti prevedevano, inoltre, che in caso <strong>di</strong> malattia le maestrevenissero opportunamente curate all’interno dell’istituto in uno spazio riservato289 . Il solo regolamento del 1904 invitava le maestre a «ricorrere con fiduciaal consiglio della Direttrice per quel che riguarda l’adempimento dei lorodoveri, sia verso le alunne, sia verso il personale; vestire correttamente e avermo<strong>di</strong> <strong>di</strong>gnitosi e cortesi» 290 . In tutti i regolamenti era unanime il <strong>di</strong>vieto perle maestre <strong>di</strong> «accettare doni, ingerirsi in acquisti per conto delle alunne e<strong>di</strong>ncaricarsi del carteggio <strong>di</strong> queste» 291 .Il reclutamento del personale docente avveniva tramite concorso pertitoli, ed era l’amministrazione a regolarne la nomina 292 . Gli altri <strong>di</strong>pendenti,285ASSP, II, EDI, 4514, Regolamento 1904, art. 6.286Ibid., art. 7. A partire dal 1925 ogni maestra poteva usufruire <strong>di</strong> due giornate e <strong>di</strong> duemezze giornate al mese <strong>di</strong> libera uscita e godeva degli stessi giorni <strong>di</strong> vacanza concessi allealunne (ASSP, II, EDI, 4521, Regolamento 1925, art. 14).287ASSP, I, Socc.-Dep., 250/1, Regolamento 1853, art. 38.288Ibidem.289ASSP, II, EDI, 4514, Regolamento 1904, art. 8.290Ibid., art. 10.291ASSP, II, EDI, 4521, Regolamento 1925, art. 17.292Tale nomina, secondo il regolamento del 1904, aveva la durata <strong>di</strong> un triennio, e <strong>di</strong>venneannuale, invece, in base alle <strong>di</strong>sposizioni del 1925.280

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