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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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soccorso una casa con unita un’area non e<strong>di</strong>ficata <strong>di</strong> 36 ta<strong>vol</strong>e 60 , destinataa magazzino del legname, situata nell’isola <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giulio a Torino 61 . La situazionedella proprietà Madon era assai complicata: la costruzione era iniziatanel 1720, il suo proprietario, Giovanni Tommaso Madon d’Aramengo,era deceduto nel 1732 ab intestato e senza prole, suo fratello Antonio Maria,vassallo d’Aramengo, aveva accettato l’ere<strong>di</strong>tà con il beneficio della legge 62 efatto eseguire l’inventario, iniziato il 27 gennaio e terminato il 13 giugno 1733,reclamando nel contempo i suoi <strong>di</strong>ritti sulle quote legittime delle ere<strong>di</strong>tà paternae materna. Una valutazione della casa e sito, per un valore <strong>di</strong> 87.183lire fu eseguita dall’ingegner Bussi 63 nel 1734; Antonio Maria Madon avevasuccessivamente istituito un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> concorso, per cui si erano presentatii cre<strong>di</strong>tori del fratello Giovanni Tommaso. La vicenda ebbe un seguito moltocomplesso. Il 19 <strong>di</strong>cembre 1739 erano stati affissi i “tiletti” che segnalavano lamessa in ven<strong>di</strong>ta all’asta della casa. La situazione economica generata dallaGuerra <strong>di</strong> Successione Austriaca, tra il 1740 e il 1748, bloccò probabilmentel’operazione, che fu ripresa nel 1752. Uno dei cre<strong>di</strong>tori del concorso Madon,il signor Giuseppe Gianinetti, in età avanzata <strong>di</strong> 82 anni, desideroso <strong>di</strong> contribuireall’ingran<strong>di</strong>mento del Soccorso si offriva <strong>di</strong> cedere a questa istituzioneil cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> 20.000 lire circa <strong>di</strong> capitale che vantava nei riguar<strong>di</strong> del concorsoMadon, chiedendo in cambio un vitalizio <strong>di</strong> 800 lire annue che, dopo la scomparsa<strong>di</strong> Gianinetti, si sarebbe dovuto trasformare in ren<strong>di</strong>ta vitalizia <strong>di</strong> 400confini: «coherenti a levante e mezogiorno le due contrade pubbliche, a Ponente li signoriAstrua vedova e figlioli Orsi, altre <strong>vol</strong>te il sig. Granone, interme<strong>di</strong>ante l’infrascritto sito inserviente<strong>di</strong> magazino, a mezzanotte la signora Ballabino ed ere<strong>di</strong> Millanesio interme<strong>di</strong>antela muraglia comune e <strong>di</strong>visoria colli medesimi consistente esso corpo <strong>di</strong> casa a tre bracchij<strong>di</strong> fabrica, uno riguardante a levante nella contrada publica ed a ponente nel cortile, l’altroriguardante a mezzogiorno nella contrada publica ed a mezanotte in detto cortile, e l’altroriguardante a mezogiorno in esso cortile e confinante a mezzanotte con detti signori Ballabinoed ere<strong>di</strong> Millanesio per mezzo della suddetta muraglia commune e <strong>di</strong>visoria con cortilecome sovra, pozzo d’acqua viva corrente esistente in testa a detto cortile verso ponente, conpiù tutto il sito fabricabile oggi <strong>di</strong> inserviente <strong>di</strong> magazeno da bosco simultenente alla dettacasa, coerenti a levante il corpo <strong>di</strong> casa a mezogiorno la contrada publica a ponente i sigg.Astrua vedova ...».60La ta<strong>vol</strong>a, centesima parte della giornata piemontese, era pari a mq 38,1039.61L’isolato <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giulio o <strong>San</strong> Giuliano confina con le attuali vie Maria Vittoria, delleRosine, <strong>San</strong> Massimo, Principe Amedeo.62La situazione ere<strong>di</strong>taria <strong>di</strong> Antonio Maria Madon, come emerge in AST, s.r., Insinuazione<strong>di</strong> Torino, 1752, l. 5, <strong>vol</strong>. 2, cc. 894 sgg., risulta estremamente complessa, ma esula daquanto trattato in questo stu<strong>di</strong>o. Al citato documento si rinvia quanti <strong>vol</strong>essero approfon<strong>di</strong>rel’argomento.63Bussi Francesco Carlo Antonio, approvato architetto civile il 15 luglio 1732 (cfr. Brayda- Coli - Sesia, 1963, p. 23).298

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