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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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A seconda della me<strong>di</strong>a conseguita nelle <strong>di</strong>verse materie e sulla base delcomportamento tenuto, le fanciulle potevano incorrere in ammonizioni o inriconoscimenti sia pubblici, sia privati. Per chi non avesse ottenuto risultatiscolastici brillanti, insufficienti o appena sufficienti, le sanzioni potevano riguardarela privazione dell’uscita e l’ammonimento da parte del presidentedel <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> in privato o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> fronte a tutte le compagne. «E ci <strong>vol</strong>evapoco per demeritare – ricorda un’ex alunna dell’Educatorio – un capellosul pettine o sulla spazzola, il letto malfatto, l’arma<strong>di</strong>o non in perfetto or<strong>di</strong>ne,la bacinella non del tutto pulita, un <strong>di</strong>sguido nel cambio della biancheria» 258 .Il momento della lettura dei voti da parte della <strong>di</strong>rettrice rappresentava senzadubbio un appuntamento molto sentito e per alcune altrettanto temuto: «ognisabato prima <strong>di</strong> sederci a ta<strong>vol</strong>a attendevamo la Direttrice e ascoltavamo insilenzio la lettura dei voti <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> condotta settimanali fatta da Lei; ilsette significava la per<strong>di</strong>ta dell’uscita la prima domenica del mese» mentre«due note significavano otto in condotta mensile sul bollettino del collegiooltre che sulla pagella trimestrale» 259 .Nello specifico, lo statuto dell’Educatorio decretava che, qualora nonfosse stato possibile da parte «<strong>di</strong> chi <strong>di</strong>rige e <strong>di</strong> chi insegna avviare le alunneall’adempimento del loro dovere con spirito materno» 260 , sarebbero stati presidei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari che andavano dall’ammonizione in privato,all’ammonizione pubblica e alla privazione dell’uscita, sino all’espulsione.L’espulsione rappresentava una soluzione estrema comminata all’alunnache, dopo la pubblica ammonizione, non avesse <strong>di</strong>mostrato un cambiamentonella propria condotta. Solo in questo caso, in seguito a delibera della CE,si procedeva all’allontanamento dall’istituto. Prima ancora dell’espulsione, viera in realtà un’altra forma <strong>di</strong> sanzione estremamente rigida, che consistevanella privazione del posto gratuito o semigratuito, prevista per quelle alunneche «per insufficienza <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> condotta» avessero dovuto ripetere laclasse.La rigi<strong>di</strong>tà nella definizione dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari era bilanciatada un’altrettanto rigida casistica per l’attribuzione dei premi 261 . Le «menzionionore<strong>vol</strong>i» venivano anch’esse somministrate con perio<strong>di</strong>cità mensile,bimestrale e annuale e potevano essere <strong>di</strong> primo, secondo o terzo grado.258ASSP, II, EDI, 5155, Incontro fra ex insegnanti, assistenti, alunne, p. 39.259Ibidem.260ASSP, II, EDI, Regolamenti, 4525, Regolamento 1932, art. 90.261Ibid., art. 5.274

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