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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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L’architetto si era recato, su richiesta e unitamente al marchese GiuseppeTizzoni <strong>di</strong> Crescentino, a visitare la Casa del soccorso 99 per in<strong>di</strong>viduareuna migliore illuminazione della galleria dell’e<strong>di</strong>ficio che si appoggiava controla casa già <strong>di</strong> proprietà Finas e attualmente della <strong>Compagnia</strong>, e inoltreper eliminare l’angustia della scala, che non consentiva il passaggio <strong>di</strong> grossimobili, per sollevare i quali si era costretti a utilizzare carrucole sistematesulle finestre. La galleria, situata tra la casa già Finas e un’ala del Soccorso,era composta da tre ambienti situati al piano terreno per uso refettorio, alprimo piano impiegato per laboratorio, e al secondo a<strong>di</strong>bito a dormitorio.Essa era illuminata da due finestre sistemate nella testata della stessa galleria,ma l’altezza delle case circostanti non consentiva una corretta illuminazionedella galleria stessa, lunga 12.3 trabucchi (circa 37 m). A ponente vi era unmuro, comune per la lunghezza dei citati 37 m, contro il quale a sud vi erauna doppia “fabbrica” a quattro piani seguita da una manica semplice, nelcortile vi erano una scuderia con situati al <strong>di</strong> sopra i fienili, e tre piccole cameresistemate su due piani, il tutto con illuminazione che cadeva nel cortileFinas posto a ovest; le condutture per i fornelli e le canne <strong>di</strong> “como<strong>di</strong>tà” eranoinserite nel muro comune. Esisteva inoltre un sito vuoto per depositare illetame contro il muro del Soccorso. Il tetto, situato sopra la parte <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficiodel Soccorso confinante con la casa Finas, era formato da due ali che scendevanoper due terzi a levante verso il cortile della <strong>Compagnia</strong> e per un terzoa ponente verso la casa Finas e sporgeva solo per la larghezza della grondaiache riceveva le acque pluviali. Me<strong>di</strong>ante lunghe tubazioni <strong>di</strong> latta le grondaievenivano scaricate nel “pozzo morto” sistemato nel cortile dell’Opera. L’interomuro risultava ricostruito a spese della <strong>Compagnia</strong> ed era soggetto alleservitù verso la casa Finas; per evitare questi pesi non vi era stato altro mezzoper la <strong>Compagnia</strong> stessa che acquistare la casa Finas. Il Riccati elencava leservitù più gravose e proponeva alcuni interventi tra i quali era compresa lademolizione <strong>di</strong> quattro camere per dare maggior illuminazione alla galleria.Le spese da effettuarsi erano previste in lire 2000. Metteva anche in evidenzache per la casa Soccorso erano previste due scale, una grande nei pressi dellaporta d’ingresso e una piccola vicino alla cucina; anche in questo caso il costodell’opera era previsto in 2000 lire.99ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 13, allegata all’or<strong>di</strong>nato del 13 maggio 1781, cc. 142-144.306

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