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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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Gli amministratori delle Opere pie <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> ritennero opportunotrovare nuovi spazi per la nuova istituzione. Le finalità dell’istituto mal siconciliavano con i locali ormai vecchi e non adatti ad ospitare un numerosempre maggiore <strong>di</strong> studentesse. «Risorgeva – pertanto – l’idea <strong>di</strong> costrurreun nuovo e<strong>di</strong>ficio, che rispondesse a tutte le esigenze <strong>di</strong> un moderno istituto<strong>di</strong> educazione» 80 .All’architetto Giuseppe Davicini spettò il compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare il nuovoistituto che sorse in zona Barriera <strong>di</strong> Francia, ospitando l’Educatorio dalnovembre del 1893.È innegabile la fortuna che nel corso dell’Ottocento conobbero i collegiconvittifemminili, ovvero gli educandati o educatori; essi riunivano in un’unicaformula spazio temporale i due termini del binomio educazione-istruzione.In realtà, il riconoscimento dell’importanza e della necessità dell’educazioneri<strong>vol</strong>ta alla donna era una conquista piuttosto recente: infatti, si giunse a definirespazi, mo<strong>di</strong> e tempi dell’educazione sostenendo tal<strong>vol</strong>ta dure lotte controuna mentalità ancora molto <strong>di</strong>ffusa nei primi anni dell’Ottocento, secondocui l’istruzione sarebbe stata inutile se non ad<strong>di</strong>rittura dannosa per la donna.Diversi stu<strong>di</strong>osi sottolineano come lo stu<strong>di</strong>o della storia socialedell’istruzione femminile in Italia sia appena ai suoi inizi, e che numerosi problemiinterpretativi si pongano fin da subito laddove si voglia fare opportunachiarezza 81 . È il caso, ad esempio, delle <strong>di</strong>verse denominazioni che vengonoimpiegate nell’Ottocento in riferimento agli istituti dotati <strong>di</strong> internato, per iquali non esisteva univocità <strong>di</strong> significati, anche a causa della frammentariae <strong>di</strong>screpante situazione che caratterizzava l’Italia nel campo dell’educazionefemminile 82 . Nella parola Conservatorio, ad esempio, si mantiene viva lamemoria <strong>di</strong> un luogo dove venivano rinchiuse giovani donne al fine <strong>di</strong> preservarnela purezza e la modestia, ma non si ha sufficiente conoscenza <strong>di</strong> comequeste funzioni originarie si mo<strong>di</strong>ficarono nel tempo e <strong>di</strong> come venisseroespletati compiti educativi s<strong>vol</strong>ti da collegi e conservatori femminili, in partesorti in età moderna. Così come non si conosce con esattezza il ruolo s<strong>vol</strong>todalle congregazioni religiose sul processo <strong>di</strong> alfabetizzazione femminile 83 .La presente ricerca sulla storia degli Istituti del soccorso e del depositosi colloca, quin<strong>di</strong>, su un terreno ancora molto poco esplorato; in questo sensonecessita <strong>di</strong> ulteriori approfon<strong>di</strong>menti. È invece assodato che nel termine80Bernar<strong>di</strong>, 1898, p. 31.81Franchini, 1987, pp. 81-122.82Ibidem.83Ibidem.210

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