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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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sociale, più che religiosa, caratterizzarono la politica assistenziale negli annisuccessivi alla Restaurazione in Italia.La soppressione degli enti religiosi, durante la dominazione francese,aveva <strong>di</strong> fatto sottratto alla Chiesa l’amministrazione delle opere ecclesiastiche,patrimonio degli Or<strong>di</strong>ni religiosi da sempre impegnati nella curae assistenza dei più poveri. Tale sorte era toccata anche alla <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong><strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>, che aveva perso progressivamente la gestione delle Opere e il suopatrimonio 140 . Nei primi anni dell’Ottocento, per far fronte al problema <strong>di</strong>coloro che per infermità o inabilità non potevano affatto s<strong>vol</strong>gere un lavoro,venne istituita nella municipalità torinese una Commissione amministrativadegli ospedali e ospizi civili 141 . Tale Commissione, incaricata <strong>di</strong> governare alposto della <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> le Opere <strong>di</strong> sua proprietà, all’indomanidella Restaurazione perse il suo potere, per riconsegnare alla vecchia Direzioneil compito sottrattole 142 .Il 27 luglio del 1815 lo scritto della Regia delegazione in<strong>di</strong>rizzato al marcheseD’Azeglio, rettore della Congregazione <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>, sancì il ripristinodelle funzioni amministrative della <strong>Compagnia</strong> in tema <strong>di</strong> gestione delleOpere pie del soccorso e del deposito; fu un atto che formalizzò il ritornoal passato, ma in sostanza ratificò il naturale prosieguo dell’attività <strong>di</strong> fattomai interrotta nelle due Case <strong>di</strong> educazione. A testimonianza <strong>di</strong> ciò, nell’ottobredel 1815, venne accordata la pensione «<strong>di</strong> annui franchi 400 dalla passataCommissione degli ospizi civili» alla damigella Teresa Bussi «a titolo <strong>di</strong>gratificazione per il servizio da essa prestato dal 1803 al 1810 come madredell’opera del deposito dopo essere stata convittrice in quella del soccorso»143 . Si deduce, pertanto, l’attenzione della <strong>Compagnia</strong> a farsi carico fin dasubito degli impegni assunti dalla passata amministrazione «non potendosidubitare che la pensione suddetta sia compresa ne’ debiti della manutenzione140Su questo tema si veda Merighi - Cantaluppi, 1991.141Ibidem.142Si riporta qui <strong>di</strong> seguito parte della lettera in<strong>di</strong>rizzata al marchese D’Azeglio, rettoredella <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>, dalla Regia delegazione: «Essendosi SM degnato <strong>di</strong> approvareil progetto <strong>di</strong> questa Regia Delegazione […] sono in dovere <strong>di</strong> prevenire le SSVVIll.me essersi, fra le altre cose, da questa Regia Delegazione determinato che la Congregazione<strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>, riassumendo l’antica Direzione, e ricevendo tutti li titoli, documentied oggetti che la riguardano, prenda sin d’ora sotto la sua amministrazione tutti li frutti, ered<strong>di</strong>ti degli effetti stabili, e cre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> sua particolare spettanza, con esigerne gli arretrati inesattia tutto giugno ora scorso, coll’obbligo però <strong>di</strong> far fronte al pagamento de’ debiti tuttoraesistenti, contratti per la manutenzione delle due opere pie, Soccorso e Deposito, dal primo<strong>di</strong> gennajo corrente anno» (ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 16, seduta del 27 luglio 1815).143ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 16, seduta del 28 ottobre 1815.230

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