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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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aggiunte. Questo istituto doveva sorgere in area capace. Nell’ipotesi <strong>di</strong> approvarel’ampliamento si proponeva il seguente or<strong>di</strong>ne del giorno:la Direzione conscia della necessità <strong>di</strong> dotare il Duchessa Isabella <strong>di</strong> una nuovasede che meglio rispondesse alle esigenze dello stesso ed al crescente numero <strong>di</strong>allieve deliberava <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>venire intanto all’acquisto dell’area necessaria conferendomandato <strong>di</strong> fiducia alla Giunta permanente purché la spesa non superassele 200 mila lire.Seguì la relazione dell’Antonelli che era contrario a una nuova costruzione,segnalava che i locali <strong>di</strong> via Maria Vittoria erano ampi, con una altezzadei piani corretta, rispondevano alle esigenze del Collegio in quanto si trovavaquasi isolato e ai limiti della città e non era chiuso da altre costruzioni chene danneggiassero l’aerazione generale. Avendo inoltre ridotto il braccio <strong>di</strong>galleria a ponente che metteva in comunicazione il corpo <strong>di</strong> fabbrica prospicienteall’antica via del Soccorso, con quello interno parallelo ai dormitori peril numero accresciuto <strong>di</strong> allieve, queste non <strong>di</strong>sponevano <strong>di</strong> tutte le con<strong>di</strong>zionigenerali <strong>vol</strong>ute, per cui si era resa malage<strong>vol</strong>e la circolazione perimetrale.Dato l’incremento dell’istituto si pensava <strong>di</strong> usare l’attigua casa Veglio (cheda parecchi anni era annessa all’antico e<strong>di</strong>ficio) e il braccio interno con esposizionesud, me<strong>di</strong>ante opportune opere.4. La ricerca <strong>di</strong> una nuova area e<strong>di</strong>ficabileLa decisione <strong>di</strong> costruire un nuovo e<strong>di</strong>ficio per ospitare l’Educatorioportò alla ricerca <strong>di</strong> un’area e<strong>di</strong>ficabile. L’onnipresente ingegner Davicini effettuòuna lunga ricerca cui fece seguito il 4 settembre 1887 una relazione 140in<strong>di</strong>rizzata al conte Livio Beninten<strong>di</strong>, presidente delle Opere pie <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>e senatore del Regno, dalla quale emerge la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> reperire un’area <strong>di</strong>oltre 15 mila mq adatta per un istituto educativo. La relazione è anche interessanteperché segnala dove esistevano al momento possibilità e<strong>di</strong>ficatoriein Torino, con notizie anche curiose quali l’intenzione del Comune <strong>di</strong> Torino<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare all’incrocio degli attuali corsi Matteotti e Vinzaglio.Emerge come nella città fosse in atto un processo <strong>di</strong> espansione e<strong>di</strong>liziache generava una scarsezza <strong>di</strong> aree fabbricabili almeno entro la cinta daziaria,140ASSP, II, ISPT-FC, Verbali, 99, allegato alla seduta della GP del 7 settembre 1887.319

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