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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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I monasteri verso cui si in<strong>di</strong>rizzavano le aspiranti erano localizzati in Torino enei <strong>di</strong>ntorni. All’interno della città l’interesse era ri<strong>vol</strong>to verso i monasteri <strong>di</strong><strong>San</strong>ta Pelagia, <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Maria Maddalena e della Visitazione, mentre nei <strong>di</strong>ntornisi orientavano ai monasteri <strong>di</strong> Carignano 206 , dell’Annunciata <strong>di</strong> Pancalieri,<strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Chiara a Bra e della Visitazione <strong>di</strong> Aosta. È interessante notareche, almeno per quanto riguarda quelli torinesi, si tratta <strong>di</strong> monasteri <strong>di</strong> minoreprestigio. Nei primi due casi sono infatti ex case per convertite, mentre ilterzo è un or<strong>di</strong>ne, quello delle Visitan<strong>di</strong>ne, considerato <strong>di</strong> status inferiore poichénon tenuto al rispetto della regola della clausura, che dal concilio tridentinoin avanti rappresentò un elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione in questo senso.Debolissime sono invece le informazioni relative alle destinazioni delledonne rinchiuse nelle Forzate. L’in<strong>di</strong>cazione dell’uscita non è mai accompagnatada informazioni sul loro futuro. Solo per Margherita Zamparolli abbiamonotizia che il sovrano approvò la domanda <strong>di</strong> rilascio a con<strong>di</strong>zione che ladonna fosse condotta innanzi a lui e ammonita seriamente sulla sregolatezzadella condotta tenuta prima dell’internamento. Le fu intimato inoltre <strong>di</strong> tornaread Alessandria a convivere con i parenti e astenersi dal frequentare sia<strong>di</strong>rettamente che in<strong>di</strong>rettamente il signor Cagliani. Il sovrano <strong>di</strong>ede inoltre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> mettere al corrente <strong>di</strong> tutto il Real Consiglio <strong>di</strong> giustizia <strong>di</strong>Alessandria, affinché vigilasse sulla condotta della donna e or<strong>di</strong>nasse al signorCagliani <strong>di</strong> «dover senz’altro astenersi dal frequentare, e praticare lamedesima, sotto pena <strong>di</strong> venire in <strong>di</strong>fetto carcerato» 207 . Possiamo <strong>di</strong>re, un ritornoa casa in libertà vigilata.3. Gli sposiFin dalle origini la scelta del marito non rientrò nei compiti delle operee, almeno per il periodo più tardo, essa fu piuttosto determinata dall’influenzapensione pagata dall’Ufficio pio, che vi restò per 11 anni, dal 1706 al 1717; quello <strong>di</strong> GiovannaVittoria Teresa Maria Dogliotti, che usufruì per 18 anni, dal 1774 al 1792, <strong>di</strong> una piazza Crosa(ASSP, I, Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251, or<strong>di</strong>nati del 17 <strong>di</strong>cembre 1690, 8 ottobre 1774 e 4 marzo 1792; CSP,Bilanci, 32, conti del Soccorso, dal 1701 al 1707; ibid., 33, conti del Soccorso, dal 1714 al 1719).206A Carignano erano operativi due monasteri <strong>di</strong> monache clarisse: l’uno, <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Chiara,sorto nel XIII secolo e trasformato poi in opificio della <strong>di</strong>tta Bona negli ultimi decennidell’Ottocento; l’altro, <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giuseppe, sorto intorno alla metà del Seicento come filiazionedel monastero <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Chiara. Tuttavia, la documentazione non specifica in quale dei duemonasteri <strong>di</strong> Carignano fossero accolte le giovani professe del Soccorso e del Deposito.207ASCT, Vicariato, Registro, 23.124

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