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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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a merenda (con latte caldo per le alunne che lo desiderano, a carico però dellefamiglie). Alla sera: minestra, pane, piatto <strong>di</strong> carne guernito, o uova, pesce, salati,fritture, formaggio, ecc. 224 .Infine, si ritrovava la prescrizione che nei giorni <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto ecclesiastico,così come previsto dalla dottrina cristiana, i piatti <strong>di</strong> carne sarebbero statisempre sostituiti con portate <strong>di</strong> pesce o <strong>di</strong> uova 225 .5.3 Il corredo delle alunneIl corredo, <strong>di</strong> cui le fanciulle dovevano essere provviste all’ingressoin istituto, era <strong>di</strong> particolare importanza: costituiva, infatti, per la famigliadell’alunna un costo non irrilevante. Le norme del 1853 si limitavano a riportarefra i criteri vincolanti per l’ammissione nelle Case del soccorso e deldeposito la presenza del corredo e l’obbligo a «mantenerlo sempre compiuto»226 . Il personale era incaricato <strong>di</strong> verificare che quest’obbligo venisse assoltoe ciò non era solo un retaggio dei tempi passati, ma costituiva una praticaosservata anche nel corso del Novecento.Alla fine dell’anno la Vice viene a controllare il corredo <strong>di</strong> ciascuna <strong>di</strong> noi, perconstatare se abbiamo ancora tutti i capi <strong>di</strong>chiarati: su <strong>di</strong> un battente dell’arma<strong>di</strong>o,infatti, dalla parte interna è attaccato con una puntina da <strong>di</strong>segno un foglio stampatocoll’elenco della biancheria personale richiesta; vicino sta scritto il numeroeffettivo <strong>di</strong> ciò che abbiamo; durante il controllo la Vice, accompagnata dallaAssistente responsabile, tenendo il nostro elenco in mano ci ri<strong>vol</strong>ge le fati<strong>di</strong>chedomande: ‘Quante lenzuola hai, ragazza? Quante federe?’ e noi dobbiamo risponderericordando a memoria tutti i numeri dell’elenco, mostrando i capi contenutinell’arma<strong>di</strong>o e giustificando le <strong>di</strong>fferenze eventuali. Ogni tanto qualcuna finge <strong>di</strong>capire male e alla domanda: ‘Quanti materassi hai, ragazza?’ risponde: ‘Do<strong>di</strong>ci;otto qui, uno in tasca e gli altri a lavare’; tutta contenta <strong>di</strong> vedere il soprassaltodella Vice, che la invita a fare attenzione 227 .I regolamenti successivi in<strong>di</strong>cavano scrupolosamente i capi che dovevanocomparire nel corredo. Ogni alunna doveva presentarsi in istituto fornita<strong>di</strong> tutto l’occorrente per soggiornarvi. Venivano richiesti non solo il vestiario,ma anche il necessario per mangiare e dormire: posate e bicchiere numerati,224ASSP, II, EDI, 4521, Regolamento 1925, prospetto <strong>di</strong>etetico tabella D.225Ibidem.226ASSP, I, Socc.-Dep., 250/1, Regolamento 1853, art. 45.227ASSP, II, EDI, 5155, Incontro fra ex insegnanti, assistenti, alunne, pp. 41-42.262

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