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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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<strong>di</strong> lire 1500 e <strong>di</strong> sobbarcarsi, da sola, il compito <strong>di</strong> riconvertire le Forzate secondoil progetto che per anni aveva sostenuto.Al tentativo <strong>di</strong> inserirsi come centro <strong>di</strong> potere fra i <strong>di</strong>versi corpi <strong>di</strong> appartenenzaattivi nelle istituzioni assistenziali, il governo centrale accompagnòin seguito la creazione <strong>di</strong> nuove istituzioni, che affiancandosi alle vecchieaprirono nuovi ambiti <strong>di</strong> azione e <strong>di</strong> privilegio per i funzionari <strong>di</strong> Stato. Lacrescente ingerenza del governo centrale nella gestione del sistema assistenzialeurbano infatti, più che sferrare un attacco a privilegi e particolarismi,ambì ad inserirsi all’interno del sistema privilegiando a sua <strong>vol</strong>ta gli esponentidel proprio corpo <strong>di</strong> appartenenza. Ne furono un’evidente <strong>di</strong>mostrazionel’Istituto per le figlie dei militari e il Convitto per vedove e nubili <strong>di</strong> civilcon<strong>di</strong>zione, sorti tra gli anni Settanta e Ottanta del XVIII secolo e ri<strong>vol</strong>ti allefiglie e alle vedove dei militari e dei servitori civili dello Stato.Ma la prima opera nata per intervento dello Stato e <strong>di</strong> cui furono beneficiariele donne fu il Ritiro <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giovanni <strong>di</strong> Dio, fondato nel 1755 e affidatoalla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Rosa Govona, una donna nubile, <strong>di</strong> circa 40 anni, che già nel1743 aveva fondato nel suo luogo <strong>di</strong> origine, Mondovì, un ritiro per figlie pericolanti.L’opera, che era ri<strong>vol</strong>ta alle figlie delle classi più umili <strong>di</strong> età compresatra i 13 e i 25 anni, rappresentò l’occasione per sferrare una duplice provocazioneai gruppi che gestivano le strutture caritative urbane. Da un lato infatti, la<strong>vol</strong>ontà <strong>di</strong> reggersi sui soli utili provenienti dal lavoro delle ricoverate rappresentòun attacco alle vecchie istituzioni caritate<strong>vol</strong>i e alla loro gestione, basatasull’utilizzo del denaro ricevuto per <strong>vol</strong>ontà testamentaria o per concessioniregie. Dall’altro lato, essendo stata posta sotto il controllo <strong>di</strong>retto del Consolatopiuttosto che delle corporazioni <strong>di</strong> mestiere, rappresentò un duro colpo perquest’ultime. Esse infatti avevano regolamenti molto rigi<strong>di</strong>, che con<strong>di</strong>zionavanoi livelli qualitativi della produzione e risultavano dannosi soprattutto neimomenti <strong>di</strong> crisi quando imponevano una <strong>di</strong>stribuzione della domanda tra tuttele manifatture della città e stabilivano un livello massimo <strong>di</strong> produzione perogni manifattura. L’esenzione dal controllo delle corporazioni significò quin<strong>di</strong>per il Ritiro una produzione libera dai loro standard qualitativi e quantitativi 50 .5. L’epoca napoleonicaLa guerra con la Francia ri<strong>vol</strong>uzionaria (1792-1796) e la successiva occupazioneavevano determinato una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> impoverimento generale50Ibid., pp. 229-233.68

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