12.07.2015 Views

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

anni <strong>di</strong> internamento, era infatti entrata come pensionaria nel 1758, a 14 anni,ed era poi passata, nel 1762, ad una piazza Crosa, evidentemente mentre erain attesa della piazza <strong>di</strong> nuova regola. L’informazione relativa a tale incariconon parla <strong>di</strong> una sostituzione <strong>di</strong> Maria Giovanna a qualche altra figlia, dunqueè possibile che questo sia stato un ruolo nuovo, fino ad allora non previsto, eche quin<strong>di</strong> solo da quel momento l’alfabetizzazione delle figlie sia <strong>di</strong>venutaun compito istituzionale. Nel 1765 appren<strong>di</strong>amo inoltre che al Deposito c’erauna persona che insegnava «a far <strong>di</strong> conti alle altre». Si trattava della ventottenneLudovica Presbitera, entrata nel 1754 e ormai da 7 anni assistente allaporta e alle commissioni esterne. L’inizio del suo incarico come insegnante<strong>di</strong> aritmetica risaliva probabilmente allo stesso periodo, e sappiamo che loeseguiva con «molta attività ed abilità», e che l’impegno era tale da impe<strong>di</strong>rle«<strong>di</strong> procurarsi col suo lavoro il vestiario <strong>di</strong> cui aveva bisogno», pertanto lefu data una gratifica <strong>di</strong> 60 lire in aggiunta allo stipen<strong>di</strong>o annuo <strong>di</strong> 30 lire 293 .D’altronde, abbiamo già evidenziato come negli ultimi decenni del Settecentol’ingresso al Soccorso tenda a essere vissuto sempre più come un privilegio;è facile pensare che a questo punto l’istituzione dovesse presentare un’offertaeducativa più attenta e strutturata.Anche i cambiamenti nella gestione dei rapporti delle internate colmondo esterno costituiscono un’altra manifestazione della lenta trasformazionedel Soccorso e del Deposito in educatorio. Fin dagli inizi del XVIIIsecolo i contatti tra interno e esterno furono ormai continui. Tuttavia, se finoalla seconda metà del secolo paiono frutto della capacità delle utenti e delleloro famiglie <strong>di</strong> imporsi sulle regole, dagli anni Sessanta, con la complicità delpersonale interno, le relazioni con l’esterno <strong>di</strong>ventano un elemento acquisito,e ormai riconosciuto come innegabile. I nuovi provve<strong>di</strong>menti sono pertantoanche la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> una nuova e crescente attenzione per le esigenzedelle figlie.Entriamo così in una fase in cui parlare <strong>di</strong> educatorio è prematuro – iltermine educande inizierà ad affiorare solo nell’ultimo decennio del secolo– ma al tempo stesso quello <strong>di</strong> internate e ricoverate risulta sempre menoattinente.Diversa è la situazione delle Forzate. Benché esse avessero perso coltempo l’elemento forzoso, un loro progressivo spostamento verso l’interventoeducativo non era pensabile, per le caratteristiche delle donne accolte: adultee al <strong>di</strong> sopra dei trent’anni. Pertanto, esse <strong>di</strong>vennero una “casa <strong>di</strong> accoglienza”293ASSP, I, Dep.-Forz., Or<strong>di</strong>nati, 252, or<strong>di</strong>nato del 22 aprile 1765.156

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!