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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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6. Dalla Ri<strong>vol</strong>uzione Francese alla RestaurazioneGli avvenimenti che a partire dal giugno 1789 coin<strong>vol</strong>sero la Franciamo<strong>di</strong>ficarono ra<strong>di</strong>calmente la sua situazione politica, soprattutto dopo il settembre1792 con la proclamazione della Repubblica e l’esecuzione <strong>di</strong> LuigiXVI. Seguì lo stato <strong>di</strong> guerra con <strong>di</strong>versi Stati europei, fra cui il Regno <strong>di</strong>Sardegna. Quest’ultimo nel 1796, sconfitto sul campo, dovette firmare l’armistizio<strong>di</strong> Cherasco e successivamente la rovinosa pace <strong>di</strong> Parigi. Il periodo cheseguì si concluse l’8 <strong>di</strong>cembre 1798 con l’ab<strong>di</strong>cazione del re Carlo EmanueleIV e la proclamazione della Repubblica Cisalpina. Tra la metà del 1799 e il1800 vi fu l’occupazione austro-russa a cui seguì la vittoria napoleonica <strong>di</strong>Marengo del 14 giugno 1800. I Francesi in un paio <strong>di</strong> anni inglobarono, con unsenatoconsulto dell’11 settembre 1802, la parte del Piemonte ex-sabaudo sinoalla Sesia nella XXVII Divisione Militare della Repubblica francese.L’occupazione francese portò 100 alla soppressione della <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong><strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> 101 che fu decretata il 5 Germile anno decimo (26 marzo 1802). Ilprefetto Fer<strong>di</strong>nando Villa inviò una missiva al sindaco Laugier in cui <strong>di</strong>edeesecuzione a quanto <strong>di</strong>sposto dall’amministratore generale della XXVII DivisioneMilitare generale Jean Baptiste Jourdan. Ne seguì un’altra, sempredello stesso Villa al sindaco, in cui gli espresse tutto il suo <strong>di</strong>spiacere per l'abolizionedella <strong>Compagnia</strong>, pregando il destinatario <strong>di</strong> farsi interprete pressoi signori <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> del «regret que je ressens, et les assurer que les soinsassidus qu’ils ont consacrés au solagement des malheurs, leur ont merité lareconaissance de leur concitoyens, et l’estime du gouvernement». Seguì unalettera del Jourdan al Villa del 5 aprile 1802 molto dura nel riguardo dei <strong>San</strong>paoliniaccusati <strong>di</strong> avere protestato per la cancellazione della loro istituzionee <strong>di</strong> aver tentato <strong>di</strong> sollevare i poveri. Li ammoniva che i Savoia rappresentavanoun vecchio or<strong>di</strong>ne che non doveva più esistere in Piemonte, e che nonpotevano opporsi alla marcia dell’avvenire. Ciò malgrado, come ben risultadallo stu<strong>di</strong>o citato <strong>di</strong> Merighi e Cantaluppi, i vecchi ufficiali della <strong>Compagnia</strong><strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> rimasero per metà circa in carica anche nel nuovo contesto. Ibeni della <strong>Compagnia</strong> caddero sotto l’amministrazione della Commission administrativedes hospices civils de Turin. Le case del Soccorso e del Depositocontinuarono a funzionare; verso la fine del primo decennio del secolo risultò100Raccolta <strong>di</strong> Leggi, Decreti, 1801-1802, pp. 326-327.101Si veda Merighi - Cantaluppi, 1993, pp. 303-313.307

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