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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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la valutazione, come nel caso <strong>di</strong> Maria Giuseppa Bianco, che venne accolta«non ostante che abbia il padre vivente dal quale la moglie è autorizzataa vivere separata per sentenza <strong>di</strong> questa Curia Arcivescovile dell’8 Marzo1815» 172 . Non mancavano neppure casi <strong>di</strong> postulanti che si trovavano in situazionidel tutto particolari, tali per cui nel prendere una decisione i congregatidovevano tenere presenti elementi <strong>di</strong>versi, tal<strong>vol</strong>ta in apparente contrastotra loro.A contrad<strong>di</strong>stinguere lo spirito della <strong>Compagnia</strong> non era, quin<strong>di</strong>, solo lagaranzia <strong>di</strong> una stretta osservanza della regola che doveva veder rigidamentecorrispondere i requisiti richiesti a quelli posseduti dalle famiglie richiedenti,ma piuttosto la capacità <strong>di</strong> entrare nel merito <strong>di</strong> questioni particolari e <strong>di</strong> saperleleggere con attenzione. Significativa a tale proposito è la supplica <strong>di</strong> uncerto Angelo Cantatore del Pasco <strong>di</strong> Mondovì che, con or<strong>di</strong>nato del 29 gennaio1823 dell’amministrazione dell’Opera del deposito, vide ammettere la figliaprimogenita a godere <strong>di</strong> una piazza gratuita nella stessa Opera 173 .Il Vassallo Angelo Cantatore del Pasco, padre <strong>di</strong> due figlie, <strong>di</strong> cui l’una <strong>di</strong> 16 e la seconda<strong>di</strong> 15 anni, da otto mesi ritirate nel Deposito <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>, ha l’onore <strong>di</strong> rappresentarealle SV ill.me che atteso lo stato infelice <strong>di</strong> fortuna, in cui si trova, nonè in caso d’ulteriormente suplire alla pensione d’una delle due damigelle, e si vedecostretto in conseguenza <strong>di</strong> richiamarla al tetto paterno, e d’interrompere in talmodo quell’educazione, che cominciata sotto così favore<strong>vol</strong>i auspici, non potrebbestante la tenuinità dei suoi mezzi d’or innanzi procacciarle, il che gravemente ferisceil cuore d’un padre, a cui la sorte fu così scarsa <strong>di</strong> favori e riesce <strong>di</strong> grave dannoa quella <strong>di</strong> sua figlia a cui dovrebbe egli inter<strong>di</strong>re il compimento <strong>di</strong> sua istruzione 174 .Fu un intervento dal carattere eccezionale: accogliendo la sofferenza<strong>di</strong> un padre impossibilitato a far fronte ad una urgente spesa, non venne impe<strong>di</strong>toad una giovane donna <strong>di</strong> concludere la propria formazione, alla qualeveniva riconosciuto dalla famiglia un significativo valore, niente affatto scontatoper quel tempo.Prima <strong>di</strong> procedere alla descrizione dell’ammissione delle figlie in quelloche era <strong>di</strong>ventato l’Educatorio duchessa Isabella che, nonostante i cambiamentiaccorsi nel tempo, non si <strong>di</strong>scostava dallo spirito del passato, è opportunosoffermarsi brevemente su un tema che rimase vivo nel corso <strong>di</strong> tutto172ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 16, seduta del 10 marzo 1816.173ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 17, seduta del 29 gennaio 1823.174Ibidem.245

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