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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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crescita numerica della seconda metà del Settecento ci è confermata anchedal chirurgo dell’opera, Busano, che nel 1756 giustificò la richiesta <strong>di</strong> aumento<strong>di</strong> stipen<strong>di</strong>o facendo notare che essa era cresciuta «circa la metà».In che misura l’incremento riguardò le piazze a spese dell’opera e in chemisura le pensionarie? L’analisi che condurrò nel paragrafo successivo renderàevidente che si trattò soprattutto <strong>di</strong> piazze <strong>di</strong> quest’ultimo tipo.Una note<strong>vol</strong>e imprecisione riguarda anche i dati relativi alle piazzedell’Opera delle forzate. Nel 1756 appren<strong>di</strong>amo che le donne accolte erano11 63 ; sappiamo inoltre che tale <strong>di</strong>mensione numerica non variò <strong>di</strong> molto neglianni Sessanta. Un elenco delle residenti nell’opera nel 1762, infatti, ci in<strong>di</strong>ca lapresenza <strong>di</strong> 9 donne, e sei anni dopo viene annotata negli or<strong>di</strong>nati la presenza<strong>di</strong> 12 donne, incluse però la Madre, la governante e la serva 64 . Lo stesso documentoosserva che calcolando un costo <strong>di</strong> lire 22 mensili a persona, le entrateerano sufficienti per mantenerne 9, compreso il personale. L’impostazione del<strong>di</strong>scorso lascerebbe dunque pensare che le donne accolte in quel momentoerano, se non tutte, almeno per la maggior parte mantenute a spese dell’opera.1.2 Le pensionarieFin dai primi regolamenti del Soccorso fu previsto che «essendovi luogosi sarebbe potuto ricevere alcune figlie in donzena» 65 , e sebbene le regole pubblicatedal Tesauro non ne facciano menzione, la presenza <strong>di</strong> pensionarie è documentatadagli or<strong>di</strong>nati dell’opera e dai conti economici della <strong>Compagnia</strong> 66 .Quanto costava entrare al Soccorso a pagamento? Nell’ultimo decennio delSeicento, il costo mensile della pensione si mantenne tra le 13 e le 18 lire e nelcorso del Settecento, fino al 1775, non scese mai al <strong>di</strong> sotto delle 15 lire. In tuttoquesto arco cronologico ci furono frequenti variazioni, strettamente legateall’andamento generale dei prezzi, ma sempre limitate a 1-2 lire 67 . D’altrondel’istituzione dovette fare costantemente i conti, oltre che con l’andamento deiprezzi, con le insolvenze <strong>di</strong> coloro che si erano impegnati a pagare le pensioni.63ASSP, I, Dep.-Forz., Or<strong>di</strong>nati, 252, or<strong>di</strong>nato del 24 settembre 1756.64Ibid., or<strong>di</strong>nato del 15 aprile 1768.65ASSP, I, CSP, Repertori dei lasciti, 163, s.v. «Soccorso», or<strong>di</strong>nato del 23 aprile 1601, punto 14.66Ibid., punti 13 e 14.67Così dal maggio 1692 al settembre 1694 assistiamo a un incremento delle pensioni, da10 a 13 lire e poi da 15 a 18, mentre tra il gennaio e l’ottobre del 1697 si verificò un abbassamentoa 15 e poi a 13, che proseguì fino a raggiungere le 12 lire nel 1698 e le 11 lire nel 1700.Nel 1706 seguì un nuovo rialzo, che riportò le pensioni al costo <strong>di</strong> 16 lire, ma che scese nuovamentea 15 nel giro <strong>di</strong> 10 giorni (ASSP, I, CSP, Repertori dei lasciti, 163, s.v. «Soccorso»;Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251).75

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