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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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Si giunse così al 20 febbraio 1718 quando il confratello <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> conteMarco Antonio Ceveris <strong>di</strong> Burolo, durante una riunione della Congregazione,segnalò 50 la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un’isola invenduta, esclusa da ogni progettoper la fortificazione come aveva assicurato il primo ingegnere Antonio Bertola.Questo lotto avrebbe potuto contenere gli e<strong>di</strong>fici del Soccorso e del Deposito;all’epoca nella prima istituzione vi era una scarsa capienza mentre laseconda non <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> un’area in proprietà per cui doveva pagare affittieccessivi, senza poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> locali accoglienti. Qualora non si fosse<strong>vol</strong>uto costruire 51 nello stesso isolato le se<strong>di</strong> delle due istituzioni, si potevainnalzare la sola sede del Soccorso, mentre l’e<strong>di</strong>ficio già esistente poteva esseracquistato dall’opera del Deposito. Sulla base della relazione Ceveris laCongregazione incaricò alcuni confratelli, fra cui il rettore conte Meynier 52 ,<strong>di</strong> esaminare il progetto proposto. Qualora avessero trovato conveniente, perla costruzione delle due opere assistenziali, l’acquisto dell’isola <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giocondo,si doveva far preparare i <strong>di</strong>segni sia delle due opere congiunte sia peril solo Soccorso (verificando la convenienza dell’acquisto da parte del Depositodell’attuale sede del Soccorso), fare eseguire i calcoli per la costruzionedegli e<strong>di</strong>fici, esaminare lo stato attuale delle due opere e come pre<strong>di</strong>sporreil relativo piano <strong>di</strong> finanziamento senza pregiu<strong>di</strong>care i bilanci delle due istituzionie successivamente riferire il tutto. Il 13 marzo si relazionò ai membridella <strong>Compagnia</strong> quanto <strong>di</strong>battuto in una riunione ristretta del 7 dello stessomese dove si era convenuto che non era opportuno fabbricare due opere congiunte,anche per i <strong>di</strong>fferenti obiettivi perseguiti; per cui si decise sì l’acquistodell’isola ma per fabbricare una sola Opera.Il 18 marzo in piazza <strong>San</strong> Carlo, nel palazzo <strong>di</strong> proprietà del marcheseVilla, il conte Giuseppe Solaro della Margherita luogotenente generaledell’Artiglieria, fabbriche e fortificazioni 53 , vendette 54 alla <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong><strong>Paolo</strong> l’isolato <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giocondo <strong>di</strong> ta<strong>vol</strong>e 47 al prezzo <strong>di</strong> doppie nove da lirequin<strong>di</strong>ci. Nell’atto rogato fu inserita una dettagliata istruzione per quanto riguardavala decorazione del nuovo e<strong>di</strong>ficio50ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 7, seduta del 20 febbraio 1718, c. 8.51ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 7, seduta del 13 marzo 1718, c. 24.52Manno, 1895-1906, <strong>vol</strong>. XVII, p. 178. Ignazio Dionigi Meynier conte <strong>di</strong> Valmeynier emarchese <strong>di</strong> Villanova d’Asti.53Il Solaro, che era anche confratello <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>, aveva la sua abitazione nel palazzo Villae agiva in rappresentanza del conte Maffei gran maestro dell’artiglieria e viceré <strong>di</strong> Sicilia.54ASSP, I, Dep., 249, fasc. 2/1, c. 18; alle cc. 24-25 i due brani trascritti.295

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