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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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1. Struttura organizzativa dell’antica <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>La <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> si caratterizza fin dai primi decenni della suaesistenza per la promozione <strong>di</strong> istituzioni, «Opere» nel linguaggio dell’epoca,destinate a specifiche finalità. Alcune <strong>di</strong>ventano autonome, come l’Albergo <strong>di</strong>virtù e l’Ospedale <strong>di</strong> carità, e sono rette da un consiglio nel quale la <strong>Compagnia</strong>nomina un certo numero <strong>di</strong> propri rappresentanti. Altre invece continuano aessere gestite <strong>di</strong>rettamente dalla <strong>Compagnia</strong> e anzi costituiscono l’espressionedella sua attività: il Monte <strong>di</strong> pietà (sorto nel 1579), da cui si svilupperà la banca,l’Ufficio pio (nato nel 1595), che gestiva l’attività assistenziale e religiosa, eche è tuttora esistente con finalità adeguate ai nuovi bisogni sociali, la Casa delsoccorso (1589) e la Casa del deposito (1683), per l’accoglienza <strong>di</strong> ragazze e <strong>di</strong>donne. Successivamente alle istituzioni femminili si sarebbe aggiunta la Casadelle forzate, in realtà più per <strong>vol</strong>ontà regia che per iniziativa della <strong>Compagnia</strong>.Nei ren<strong>di</strong>conti dei tesorieri e negli stati patrimoniali ogni Opera è consideratain maniera peculiare; i ren<strong>di</strong>conti annuali ne registrano entrate e uscite,mentre i perio<strong>di</strong>ci stati patrimoniali elencano «capitali e red<strong>di</strong>ti» e «obblighie spese annuali» <strong>di</strong> ciascuna. Accanto a queste istituzioni, all’Opera deimensuali, alla Società per le messe e agli Esercizi spirituali, nei libri contabilisi aggiungono via via nel corso del Settecento i conti delle ere<strong>di</strong>tà universaliricevute dalla <strong>Compagnia</strong>: Vertua, Scarnafigi, Cavour, Vergnano, Marini, percitarne alcune. Ogni ere<strong>di</strong>tà veniva amministrata come una fondazione a séstante, con un proprio patrimonio opportunamente investito e con erogazionispesso previste da specifiche <strong>di</strong>sposizioni dei testatori. Sono tal<strong>vol</strong>ta attestateanche operazioni <strong>di</strong> prestito tra le Opere.La <strong>di</strong>rezione della <strong>Compagnia</strong> risultava tuttavia accentrata. I confratelliiscritti eleggevano il rettore, il vicerettore, i consiglieri e gli altri ufficiali.Per l’attività religiosa e devozionale erano assistiti da un padre spirituale, chespesso s<strong>vol</strong>geva anche un ruolo importante <strong>di</strong> stimolo per l’avvio <strong>di</strong> nuoveiniziative, come vedremo relativamente alla fondazione del Soccorso e delDeposito. Il primo padre spirituale fu un domenicano, ma dal 1565 in poi la<strong>di</strong>rezione spirituale fu affidata alla <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong> Gesù, sostituita durante lasoppressione dai Carmelitani (1773-1796) e dai Barnabiti (1796-1819) 2 .Il numero degli ufficiali inizialmente era esiguo (regole 1563 e 1595) eprevedeva, oltre ai consiglieri, i visitatori dei poveri, il segretario, il tesoriere,il sacrestano, l’istruttore dei principianti; nel 1580 si aggiunsero i governatori2Grassi, 1998, pp. 139-142.20

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