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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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All’indomani della dominazione francese, il nuovo sovrano Carlo Feliceaffidò al gesuita Luigi Taparelli D’Azeglio il compito <strong>di</strong> stendere un nuovoregolamento scolastico per il Regno <strong>di</strong> Sardegna. Con regie patenti del 23luglio 1822 fu rior<strong>di</strong>nato l’intero sistema scolastico, riaffermando la superioritàdello Stato sull’istruzione, ma affidando alla Chiesa il controllo su tutto ilsistema formativo, dall’Università alle scuole popolari. Nell’alfabetizzazionepopolare si intravedeva un utile strumento in grado <strong>di</strong> esercitare una sorta <strong>di</strong>controllo sociale, su questo piano l’educazione religiosa prestava garanzia almantenimento dell’or<strong>di</strong>ne costituito che i recenti moti ri<strong>vol</strong>uzionari avevanomesso in <strong>di</strong>scussione. Pertanto, non sorprende la stretta collaborazione traStato e Chiesa e la severa vigilanza che tali istituzioni esercitavano su studentie insegnanti: all’atto dell’assunzione, come al termine dell’anno scolastico,l’insegnante doveva presentare un certificato del vescovo comprovante labuona condotta e attestante l’adempimento corretto dell’incarico.Anche gli studenti venivano fatti oggetto <strong>di</strong> vincoli, come l’astenersi dalfrequentare balli, teatri, caffè, pubblici esercizi e luoghi ritenuti pericolosi;inoltre, a testimonianza <strong>di</strong> una buona condotta, erano tenuti a presentare alprefetto degli stu<strong>di</strong> prova del loro accostamento mensile ai sacramenti e agliuffici religiosi 91 . Nel Regolamento degli stu<strong>di</strong> del 1822 veniva sancito l’obbligoper le autorità municipali <strong>di</strong> istituire una scuola elementare detta «comunale»,nella quale i fanciulli potessero apprendere la lettura, la scrittura, ladottrina cristiana, gli elementi <strong>di</strong> lingua italiana e l’aritmetica.L’istituzione delle scuole comunali fu resa obbligatoria, anche se venne<strong>di</strong>sattesa, mentre la loro frequenza rimase opzionale benché fosse gratuita 92 .Le leggi del 1822 sembrarono essere state recepite a fondo dalla <strong>Compagnia</strong>.Come già ricordato, nel 1825 si ha notizia <strong>di</strong> una forma <strong>di</strong> istruzioneorganizzata che prevedeva l’insegnamento della lingua italiana e dell’aritmetica93 . In pochi anni accanto a queste <strong>di</strong>scipline se ne aggiungeranno altre: nelbilancio del 1837 compariva il «compenso per il maestro <strong>di</strong> lingua italiana,<strong>di</strong> calligrafia, aritmetica, e <strong>di</strong> lingua francese» 94 . L’insegnamento del francesecostituiva <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o già prima del 1833, come si deduce dal fatto chevenne accolta la domanda <strong>di</strong> aumento <strong>di</strong> stipen<strong>di</strong>o «presentata dal Sig. D. Vittonegià maestro <strong>di</strong> lingua francese nella Casa del Soccorso e del Deposito» 95 .91Ibid., p. 18.92Di Pol, 2002, pp. 67-68.93ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 18, seduta dell’8 maggio 1825.94ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 20, seduta del 12 febbraio 1837.95ASSP, I, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 19, seduta del 26 maggio 1833, c. 472.215

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