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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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lui segnati A e G con mo<strong>di</strong>fiche e conferì l’incarico al <strong>di</strong>rettore Demichelis<strong>di</strong> riferire. Il 21 maggio la CE e la GP approvarono le proposte Demichelis<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica ai progetti Davicini. Il 2 luglio la CS e la GP scelsero il secondoprogetto Davicini e incaricarono il Demichelis <strong>di</strong> riferire alla DG.Una relazione 151 a stampa <strong>di</strong> Demichelis riassume i precedenti della vicenda:l’amministrazione delle Opere <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> presieduta dal conte Beninten<strong>di</strong>,convinta come quelle che l’avevano preceduta 152 della necessità <strong>di</strong>far costruire un nuovo e<strong>di</strong>ficio del Soccorso, <strong>vol</strong>le però, prima <strong>di</strong> deliberare,costituire un fondo che coprisse la spesa prevista, senza toccare il bilanciodell’Opera. Sin dal 1871 si era deliberato <strong>di</strong> destinare gli utili netti del Monte<strong>di</strong> pietà per metà a incremento del fondo del Monte stesso e per metà in usi <strong>di</strong>pubblica utilità stabiliti dalla Direzione. Si era ritenuto che fra «le pubblicheutilità primeggia quella d’un istituto per educare ed istruire fanciulle <strong>di</strong> civilee non agiata con<strong>di</strong>zione» e si era sin dal 1879 iniziato gli accantonamenti cheavevano raggiunto nel 1887 la cifra <strong>di</strong> lire 553.058 cifra che con gli utili <strong>di</strong> alcunianni a venire avrebbe permesso <strong>di</strong> costruire un istituto concepito secondomoderni criteri e<strong>di</strong>lizi e in grado <strong>di</strong> fornire le migliori garanzie <strong>di</strong> igiene, como<strong>di</strong>tàe ampiezza. Il 7 luglio 1887 la DG si riunì per decidere se era megliocostruire un e<strong>di</strong>ficio ex novo o se si doveva restaurare l’esistente sede <strong>di</strong> viaMaria Vittoria con l’aggiunta della vicina casa Veglio (sulla via delle Rosine)<strong>di</strong> proprietà delle Opere <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>. Dopo una lunga <strong>di</strong>scussione, proseguela relazione, la DG <strong>di</strong>ede incarico alla CS e alla GP <strong>di</strong> acquistare un terrenosu cui e<strong>di</strong>ficare il nuovo Educatorio, facendo inoltre preparare un dettagliatoprogetto. Seguì il 15 settembre dello stesso anno l’approvazione della GPA.Fu dato quin<strong>di</strong> incarico all’ingegner Davicini <strong>di</strong> compilare una relazione suiterreni <strong>di</strong>sponibili e acquistabili entro la cinta daziaria. Come sopra in<strong>di</strong>catosi giunse nel 1888 all’acquisto <strong>di</strong> un’area in Barriera <strong>di</strong> Francia giu<strong>di</strong>catazona oltremodo salubre 153 . Si passò quin<strong>di</strong> alla progettazione, il <strong>di</strong>rettoreAntonelli offrì la sua opera gratuitamente, ma l’offerta non fu accettata per«correttezza <strong>di</strong> norme amministrative». Su proposta <strong>di</strong> quest’ultimo si decise<strong>di</strong> non ricorrere al pubblico concorso per la scelta del professionista.151ASSP, II, ISPT-FC, Verbali, 99, allegati alla seduta del 9 luglio 1889.152Anche sulla base della citata relazione che il regio commissario Giolitti aveva presentatonel 1879.153In effetti l’area <strong>di</strong>venne una zona con presenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici per l’istruzione: nella vicina viaTrana ebbe sede l’Istituto per i Sordomuti, sul vicino corso Tassoni sorse il liceo Cavour e inasse con l’Educatorio nel 1929 fu progettata, dall’architetto Costantino Costantini, la Casadel Balilla oggi sede della Scuola Universitaria Interfacoltà <strong>di</strong> Scienze Motorie.326

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