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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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Le istituzioni femminili della <strong>Compagnia</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>nel contesto torinesePrima <strong>di</strong> addentrarci nell’analisi delle istituzioni femminili della <strong>Compagnia</strong><strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> è opportuno inquadrarle nei loro progetti iniziali e nelcontesto ideologico e delle relazioni <strong>di</strong> potere che caratterizzarono il sistemaassistenziale urbano. Ne deriverà un quadro <strong>di</strong> intenti non sempre con<strong>di</strong>visida tutte le parti in gioco, e per certi versi lontano dalle pratiche che prevarrannonel suo funzionamento quoti<strong>di</strong>ano.1. Ideologia <strong>di</strong> genere e <strong>di</strong>fesa dello statusNelle società <strong>di</strong> Antico Regime l’intervento assistenziale nei confrontidelle donne rivestiva un peso <strong>di</strong> grande rilievo 6 . Ad esse e agli orfani ri<strong>vol</strong>serola loro attenzione tanto le istituzioni preposte all’assistenza pubblica, qualil’Ospedale <strong>di</strong> carità e l’Ospedale <strong>San</strong> Giovanni per restare nel panorama torinese,quanto le opere che sorsero per iniziativa della carità privata. L’istituzionalizzazionedegli aiuti ai poveri che caratterizzò gli interventi assistenzialitorinesi tra il XVI e il XVII secolo, come quelli <strong>di</strong> molte altre città europee,non fu dunque in<strong>di</strong>scriminata e totale, ma fu piuttosto una politica <strong>di</strong> genere.L’elemento <strong>di</strong>scriminante che rendeva questi gruppi sociali particolarmentebisognosi <strong>di</strong> assistenza era infatti la mancanza <strong>di</strong> tutela maschile. Per le donneuna tale con<strong>di</strong>zione era ritenuta estremamente pericolosa per l’integritàdell’onore femminile, che era strettamente connesso con la sessualità. Il pericoloera duplice: si temeva che esse potessero scegliere “naturalmente” lastrada dell’immoralità e della prostituzione, ma non <strong>di</strong> meno si temeva chela con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> debolezza e <strong>di</strong>fficoltà economica che spesso accompagnaval’assenza <strong>di</strong> una figura maschile – a cui era riconosciuta la responsabilità economicae morale della famiglia – potesse condurle su tale strada. In tutti i casi,le conseguenze non avrebbero riguardato solo le <strong>di</strong>rette interessate ma la famigliae la società nel suo complesso. Il loro <strong>di</strong>sonore infatti avrebbe messo in6La bibliografia su questi argomenti è molto vasta, mi limito a segnalare i lavori <strong>di</strong> principaleriferimento per questo paragrafo: Cavallo, 1980; Cavallo, 2000; Groppi, 1994; Lombar<strong>di</strong>, 1988.56

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