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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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sabaudo, sud<strong>di</strong>viso in sei <strong>di</strong>partimenti, era sottoposto all’autorità del generaleJourdan. La prima novità introdotta nel campo dell’istruzione fu la soppressionedel Magistrato della Riforma, sostituito dal Jury de l’Instruction Publique,la cui funzione, tuttavia, cessò nel 1808 con l’erezione della Universitàimperiale. Tale istituzione, negli ultimi anni della dominazione francese, <strong>di</strong>venneriferimento delle politiche scolastiche in Piemonte.L’alfabetizzazione delle masse costituì oggetto <strong>di</strong> interesse del Jury, icui atti promossero l’apertura <strong>di</strong> scuole, controllate dallo Stato, con lo scopo<strong>di</strong> offrire un’alternativa alla formazione che nelle famiglie agiate veniva quasiesclusivamente delegata ai precettori. I contenuti dell’insegnamento, nellescuole destinate al popolo, rivestivano un carattere <strong>di</strong> «sapere pratico»: neiprogrammi non figurava il latino, ma venivano impartiti elementi <strong>di</strong> lettura escrittura, aritmetica pratica, morale. Un ulteriore elemento <strong>di</strong> novità fu costituitodall’introduzione dell’insegnamento della lingua francese che, tuttavia,non conobbe grande apprezzamento da parte della popolazione piemontese,che in questo tentativo <strong>di</strong> francesizzazione temeva sempre più la per<strong>di</strong>ta dellapropria identità. Poiché alla scuola <strong>di</strong> base veniva riconosciuto un importantecompito, il Governo era chiamato a dotarsi <strong>di</strong> programmi uniformi <strong>di</strong> insegnamento,e ad in<strong>di</strong>viduare meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattici moderni che consentissero <strong>di</strong>superare la negativa tendenza all’improvvisazione, che aveva fino ad alloracaratterizzato l’insegnamento primario. Tuttavia, il Piemonte ri<strong>vol</strong>uzionarionon ebbe tempo a sufficienza per mo<strong>di</strong>ficare in modo apprezzabile l’impostazionedell’istruzione primaria.Al carattere popolare dell’istruzione, inoltre, non corrispose mai la gratuitàdell’insegnamento: le <strong>di</strong>fficoltà economiche che gravavano sulle amministrazionilocali non consentirono <strong>di</strong> effettuare investimenti sull’istruzione.Ciò determinò la decisione <strong>di</strong> addossare alle famiglie il costo dell’istruzionee alle municipalità la responsabilità <strong>di</strong> trovare spazi idonei all’insegnamento.Ma <strong>di</strong> fronte al valore dell’istruzione, non ancora riconosciuto come tale, lefamiglie dei ceti più poveri preferivano avere la sicurezza <strong>di</strong> un guadagnominimo, ma imme<strong>di</strong>ato, garantito dal lavoro dei figli, piuttosto che confidarein un beneficio futuro <strong>di</strong>fficilmente quantificabile e non del tutto sicuro. Daparte loro, le famiglie più abbienti preferivano l’insegnamento <strong>di</strong> un precettoreprivato che avrebbe garantito una preparazione <strong>di</strong> indubbia qualità, modellatasulle esigenze del <strong>di</strong>scente 90 .90Moran<strong>di</strong>ni, 2003, pp. 3-14.214

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