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san carlo 2 bassa bresciana.qxd - Brixia Sacra

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INTRODUZIONE<br />

borghi, popolosi; nella Bassa centrale un terzo delle parrocchie (10 su 30)<br />

supera i 2.000 abitanti e spesso ne conta 3.000 o è vicino a 4.000 (Verolanuova,<br />

Gambara, Manerbio, Pralboino) e lo stesso accade nella Bassa<br />

orientale, dove addirittura undici centri su ventotto superano i 2.000 abitanti,<br />

e tra questi eccellono le due cittadine di Asola e Castiglione. Qui le<br />

parrocchie hanno, in media, dimensioni più che doppie rispetto ad altre<br />

aree: 1448 abitanti in media nella Bassa orientale; 1424 in quella occidentale,<br />

contro i 698 dell’area del Sebino e i poco più che 700 della Valtrompia,<br />

del Pedemonte e della Valcamonica.<br />

È la terra più fertile e ricca, e aveva conosciuto la presenza di istituzioni<br />

importanti sia religiose (Leno e la sua potente abbazia benedettina), sia<br />

civili e militari: Castiglione delle Stiviere con il suo marchesato, Asola con<br />

la grande fortezza veneta, Canneto e Castelgoffredo con i loro mercati.<br />

Sono dunque numerose e importanti le parrocchie nelle quali l’articolazione<br />

sociale è complessa, dove esiste un consistente ceto di piccoli e grandi<br />

nobili, di proprietari terrieri di buona solidità economica, di professionisti<br />

(medici, notai) di commercianti e di artigiani, che si elevano su un grande<br />

numero di contadini. Questi gruppi sociali, queste famiglie amano rendersi<br />

evidenti e affermare il proprio prestigio e importanza anche attraverso le<br />

istituzioni e le strutture ecclesiastiche; così vengono fondate cappelle, altari,<br />

cappellanie e canonicati, e i relativi giuspatronati portano i nomi e illustrano<br />

benemerenze e diritti del notabilato locale. Nella parte orientale,<br />

poi, la non corrispondenza dei confini politici con quelli religiosi, dioce<strong>san</strong>i,<br />

aggiunge un ulteriore elemento di complessità.<br />

I visitatori procedono con sollecitudine e con un calendario che è lo<br />

stesso per entrambi. Carlo Agostini visita la Bassa centrale nel mese di<br />

marzo (dal 4 al 23), anche visitando più parrocchie nello stesso giorno (ad<br />

esempio il 6 visita Borgo Poncarale, Flero e Verziano, il 7 Leno e Porzano,<br />

e così altri luoghi in altri giorni); Antonio Seneca visita la Bassa orientale<br />

dal 5 al 26 marzo e poi dal 6 aprile al 15. Se si considera che Vincenzo Antonini<br />

percorse la Valtrompia e parte della Franciacorta dal 5 marzo al 22 aprile,<br />

Luigi Sampietro il Pedemonte dal 5 al 22 marzo, Bernardino Tarugi la<br />

Valcamonica dal 5 marzo al 28 aprile e Gerolamo Arabia la Bassa occidentale<br />

tra il 4 e il 24 marzo, si può dire che quasi tutta la diocesi (tranne la<br />

città e pochi altri luoghi, ove si recò di persona <strong>san</strong> Carlo) sia stata visitata<br />

nell’avvio della primavera, nei mesi di marzo e aprile.<br />

XIX

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