san carlo 2 bassa bresciana.qxd - Brixia Sacra

BRIXIA SACRA
mo di Milano, persona di grande valore, che Carlo Borromeo aveva voluto
con sé a Milano da Norcia, in Umbria.
I frutti della visita
Visitando prima la propria diocesi e poi, come visitatore apostolico, le diocesi
di Bergamo, Cremona e Vigevano, s. Carlo aveva compiutamente elaborato
obiettivi e modalità. Così questa visita bresciana gode delle esperienze
fatte prima e delle precise istruzioni che ne erano seguite su come
promuovere dignità del culto, regolare predicazione, bontà di vita e moralità,
esemplarità dei preti, buon comportamento dei laici. Queste istruzioni
i visitatori delegati seguono fedelmente, secondo uno schema che si
ripropone nella visita ad ogni parrocchia. Seguiamolo, per sommi capi.
Appena giunto il visitatore, accompagnato da clero e popolo, prima prega,
poi parla, enunciando i propri poteri, amplissimi, di visitare e di emanare
ordini, e infine ribadisce che la visita vuole essere uno strumento per la
salute delle anime. In seguito visita accuratamente chiesa, sacrestia, cimitero,
altari, arredi, battistero, organo, confessionali. Prende in accurato esame
quanto vi si compie ed è dovuto per legati o benefici, nonché l’insieme
di obblighi e doveri connessi ad essi. Lo stesso fa per le altre quattro chiese.
Esamina infine attentamente il clero (istruzione, fedeltà ai doveri, predicazione,
catechesi, moralità, redditi) e va detto che la situazione appare
ancora migliore rispetto al 1573, quando fu celebrata la visita del vicario
Pilati. In netto miglioramento è anche il reddito della Chiesa, e sono accresciuti
anche i legati.
Poiché nulla è sottratto alle competenze del visitatore apostolico, che
opera per delega papale, vengono visitati anche i due conventi (dei francescani
e dei serviti), il Monte di pietà, le confraternite (pratiche religiose,
regole o statuti, redditi). La visita ai conventi e l’autorità di cui è rivestito il
visitatore permettono finalmente al clero e al popolo di Castiglione di
chiedere che venga guarita una piaga, che nessun chirurgo aveva prima avuto
gli strumenti per curare o per operare, per difetto di poteri: con supplica,
sottoscritta da più di cento uomini di Castiglione e dal clero 19 , si chiede
19
La supplica si trova in Archivio storico diocesano di Milano, Sez. X, vol. XX.
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