14.11.2014 Views

san carlo 2 bassa bresciana.qxd - Brixia Sacra

san carlo 2 bassa bresciana.qxd - Brixia Sacra

san carlo 2 bassa bresciana.qxd - Brixia Sacra

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BRIXIA SACRA<br />

Il movimento confraternale aveva conosciuto nel Quattrocento e nel<br />

primo Cinquecento un notevole sviluppo, che era in continuità con quanto<br />

prima era accaduto, in risposta alla sollecitazione di una società in trasformazione,<br />

specie nelle città, e con la crescita si era avuta anche una graduale<br />

istituzionalizzazione. Ma dopo il concilio, e nella prospettiva di un<br />

consolidamento, a livello popolare, della fede nell’eucarestia e nella presenza<br />

reale, si sviluppa un intenso impegno a diffondere le confraternite del<br />

Santissimo <strong>Sacra</strong>mento. San Carlo nella sua diocesi, e poi il primo sinodo<br />

provinciale per la metropolia milanese, ne raccomandano l’istituzione in<br />

ogni parrocchia. Rapidissima, e documentata anche dalla visita apostolica,<br />

ne è la diffusione: nel 1580 sono poche le parrocchie bresciane che ne sono<br />

ancora prive. Una parte delle “scole” del SS.mo era “antica”, risalente cioè<br />

ai primi del Cinquecento o, in qualche caso, alla fine del Quattrocento, ma<br />

per lo più si trattava di “scole” erette nel secondo Cinquecento, e in parecchi<br />

casi da pochissimi anni. Segno dell’efficacia dell’impegno, ma anche del<br />

fatto che le popolazioni erano pronte, preparate ad accogliere l’impulso<br />

che viene dal vescovo e dal metropolita.<br />

I decreti della visita apostolica relativi a queste “scole” (che vanno letti<br />

assieme a quelli relativi all’altare maggiore e alla centralità del tabernacolo)<br />

sono volti a farne capire la priorità e a precisarne i compiti: oltre, naturalmente,<br />

ad onorare e pregare il SS.mo, dotare la chiesa e il tabernacolo di ciò<br />

che occorre, restaurare e dorare calici e pissidi, procurare il massimo decoro<br />

al SS.mo <strong>Sacra</strong>mento, dalle processioni all’accompagnamento del viatico, a<br />

rendere solenne e profondamente compreso e interiore il culto eucaristico.<br />

L’impegno ha un successo totale: in tutte le trenta parrocchie della Bassa<br />

centrale e in 26 su 28 della Bassa orientale esiste, e in qualche caso da<br />

parecchio tempo, la confraternita del SS.mo <strong>Sacra</strong>mento. Essa manca solo<br />

in due piccoli paesi di minima consistenza demografica (Carzaghetto, con<br />

113 abitanti e Bocchere con 180), e probabilmente la mancanza si deve<br />

appunto a questa ragione. Peraltro è da dire che la forte presenza della confraternita<br />

del SS.mo nella Bassa trova riscontro non in tutte le altre zone<br />

della diocesi: Franciacorta e Valtrompia ne sono infatti riccamente dotate,<br />

come pure la Valcamonica, mentre il Pedemonte mostra una poco spiegata<br />

povertà di “scole” del SS.mo.<br />

Molto meno diffuse appaiono, a questa altezza cronologica, le confraternite<br />

del Rosario, di cui pure la Chiesa postridentina andava promoven-<br />

XXX

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!