san carlo 2 bassa bresciana.qxd - Brixia Sacra

INTRODUZIONE
deve essere tolto e abolito. Lo stesso per l’altare di S. Giovanni Battista, perché
posto sotto l’organo e in posizione e stato non decoroso. L’organo deve essere
spostato altrove, e al suo posto si ordina di costruire due cappelle nuove, che
rispondano simmetricamente alle tre da costruire sul lato nord. L’altare di S.
Antonio deve essere tolto e spostato di fronte alle cappelle del lato nord. L’altare
della Pietà deve essere subito tolto e abolito. Come si può capire, la chiesa
deve avere ordine e simmetria, e gli altari decoro e spazio; nessuno deve trovar
posto in angoli o luoghi angusti e non decorosi. Sulla fronte della chiesa si
devono aprire altre due porte, oltre a quella principale, una per gli uomini e
una per le donne, “secondo la lodevole loro divisione, che è stata accolta nell’uso”
(il disciplinamento è profondo, e mediato da cose concrete, come il
rimodellamento dei percorsi e degli spazi). Si devono infine fare quattro confessionali
nuovi, e soprattutto deve essere rifatto, grande e bello, il tabernacolo.
Seguono provvedimenti di minore impegno, ma numerosi.
Le cure e i provvedimenti del visitatore si estendono alle altre chiese cittadine:
per la chiesa dei Disciplini, che aveva un altare centrale laterizio, e
due altri altari di legno, ordina la distruzione di questi ultimi e proibisce
che i confratelli disertino la parrocchiale, per far celebrare, e seguire le celebrazioni,
sempre nel loro oratorio. In via normale essi devono partecipare
alla messa e comunicarsi nella chiesa parrocchiale. Così la parrocchia si
ricompatta, contro tendenze centrifughe o particolaristiche.
Nella chiesa di S. Sebastiano in Castello, la cappella va chiusa con una
inferriata, va costruita una sacrestia, che manca, e che deve essere conforme
alle istruzioni emanate dal Borromeo. Poiché in tale chiesa vi era un
dipinto, che raffigurava la Marchesa, ritratta con arte e venustà, ma poco
coperta, ordina che si veli, perché non mostri nudità.
Nella chiesa dei serviti di S. Pietro e Paolo la cappella maggiore abbia
cancelli almeno lignei; gli altari a lato di quello maggiore siano distrutti e si
lasci il solo altare del Crocifisso, oltre all’altare maggiore. La sacrestia va
adattata, e non deve più servire come dormitorio per un frate.
Nella chiesa dei francescani, bella e ben curata, occorre tuttavia togliere
l’oratorio dei laici, posto sopra la volta che protegge l’altare maggiore e
parte della chiesa. Durante le celebrazioni, i laici non si affollino accanto
all’altare, ma stiano separati da quello mediante la balaustra.
Una vera rivoluzione, dunque, con interventi molteplici e decisi, che
mutano il volto delle chiese e richiedono impegnativi lavori. Si pone al cen-
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