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san carlo 2 bassa bresciana.qxd - Brixia Sacra

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INTRODUZIONE<br />

do la istituzione e la capillare diffusione, per riaffermare in opposizione ai<br />

protestanti la tradizionale devozione della Chiesa alla Madre di Dio, per<br />

ringraziare la Vergine dell’intercessione per la recente vittoria di Lepanto<br />

(1571) e per chiedere ulteriore intercessione contro i turchi. Nella Bassa<br />

centrale solo 7 parrocchie su 30 hanno la “scola” del Rosario e nella Bassa<br />

orientale solo 8 su 28. Siamo agli inizi di una diffusione che nel Seicento<br />

toccherà praticamente tutte le parrocchie, ma che già ora si rivela forte e<br />

promettente: nella <strong>bassa</strong> centrale sei delle sette confraternite esistenti sono<br />

tutte sorte negli ultimi tre anni (1577-79) e metà di queste confraternite<br />

hanno un numero vistoso di ascritti: a Pralboino (2500 abitanti) la “scola”<br />

del Rosario, appena istituita, ha 1800 ascritti e a Seniga (1500 abitanti) conta<br />

ben 500 membri, benché sorta solo due anni prima.<br />

Se le “scole” del SS.mo e del Rosario sono per lo più espressione di una<br />

pietà e di un associazionismo in certo senso “recenti”, nelle campagne bresciane<br />

è documentata la forte presenza di una forma di pietà e di un associazionismo<br />

antico, che affonda le radici nel bisogno di penitenza e espiazione,<br />

nell’humus spirituale e culturale delle tragiche stagioni dell’irruzione della<br />

peste, delle drammatiche, <strong>san</strong>guinose lotte tra le città, della dolorosa divisione<br />

della Chiesa nello scisma d’occidente: il movimento dei Disciplini.<br />

In una parrocchia su due (28 su 58) della Bassa centrale e orientale esiste<br />

una “scola” di Disciplini, e tutte sono “antique” e dotate di un proprio<br />

oratorio (il che non accade per le confraternite del SS.mo e del Rosario, che<br />

invece hanno sede nella chiesa parrocchiale, ove al più hanno una cappella<br />

e un altare specifico). Il fenomeno trova conferma anche in altre zone della<br />

diocesi: nella Valcamonica ad esempio su 65 parrocchie 35 hanno una<br />

confraternita dei Disciplini. Una frequenza altissima dunque, che colloca la<br />

diocesi ai primi posti in Lombardia per la presenza di questa forma intensa<br />

e insieme “arcaica” di pietà, che peraltro trovava ragione e ambito di<br />

espressione per le frequenti pestilenze e per le carestie, che non mancarono<br />

nel secondo Cinquecento.<br />

Il movimento confraternale, nella Bassa centrale e orientale, ma anche<br />

nelle altre zone della diocesi, mobilita complessivamente un numero molto<br />

elevato di persone: le 30 “scole” del SS.mo della Bassa centrale hanno,<br />

secondo i verbali di visita, circa 7.500 ascritti, su un totale di 42.000 anime<br />

circa, di cui 27.000 da comunione. Un quarto di tutti gli adulti, maschi e<br />

femmine, ne fa dunque ufficialmente parte. Le sette “scole” del Rosario,<br />

XXXI

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