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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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orientamento la propria esperienza <strong>di</strong> vita: « Stiamo sal<strong>di</strong> nella lotta nel<br />

giorno del Signore, poiché sono giunti giorni <strong>di</strong> afflizione e miseria... Non<br />

siamo cani muti, né osservatori taciturni, né mercenari che fuggono davanti<br />

ai lupi! Siamo invece pastori solerti, che vegliano sul gregge <strong>di</strong> Cristo,<br />

che annunciano alle persone importanti e a quelle comuni, ai ricchi e ai<br />

poveri la volontà <strong>di</strong> Dio... nei tempi opportuni e non opportuni... ». 2<br />

5. L’artista che ha illustrato la tomba <strong>di</strong> san Bonifacio lo ha raffigurato<br />

<strong>di</strong>steso nel sarcofago mentre, tenendone sollevato il coperchio, guarda<br />

fuori: un buon pastore, infatti, non <strong>di</strong>mentica il proprio gregge sulla terra<br />

neanche nella gloria dei cieli. Rivolgiamoci dunque all’« Apostolo dei Tedeschi<br />

», implorando la sua intercessione, affinché la fede che ha annunciato<br />

e la Chiesa che ha fondato fioriscano anche oggi e in futuro come in<br />

passato, rendendo valida testimonianza del Vangelo <strong>di</strong> Cristo.<br />

Affidandovi all’intercessione della santa Vergine Maria, <strong>di</strong> san Bonifacio<br />

e <strong>di</strong> tutti i santi della Germania e dell’Europa, imparto a voi tutti <strong>di</strong><br />

cuore la mia bene<strong>di</strong>zione apostolica.<br />

952<br />

Insegnamenti, XXVII/1 (2004) pp. 717-720<br />

Testo originale in lingua tedesca<br />

Omelia per la celebrazione della parola in occasione<br />

della consegna dell’icona della Madre <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> Kazan’<br />

(Città del Vaticano, 25 agosto 2004)<br />

Carissimi fratelli e sorelle!<br />

1. Come ho annunciato domenica scorsa, il nostro tra<strong>di</strong>zionale incontro<br />

settimanale assume quest’oggi una fisionomia particolare. Ci ritroviamo<br />

infatti raccolti in preghiera attorno alla venerata icona della Madre <strong>di</strong> Dio<br />

<strong>di</strong> Kazan’, che sta per intraprendere il viaggio <strong>di</strong> ritorno verso la Russia, da<br />

cui è partita un giorno lontano.<br />

Dopo aver attraversato <strong>di</strong>versi paesi e aver sostato per lungo tempo<br />

presso il santuario <strong>di</strong> Fatima, in Portogallo, più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni fa è giunta<br />

provvidenzialmente nella casa del papa. Da allora ha trovato posto presso<br />

<strong>di</strong> me e ha accompagnato con sguardo materno il mio quoti<strong>di</strong>ano servizio<br />

alla Chiesa.<br />

Quante volte, da quel giorno, ho invocato la Madre <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> Kazan’,<br />

chiedendole <strong>di</strong> proteggere e guidare il popolo russo che le è devoto, e <strong>di</strong><br />

affrettare il momento in cui tutti i <strong>di</strong>scepoli del suo Figlio, riconoscendosi<br />

fratelli, sapranno ricomporre in pienezza l’unità compromessa.<br />

2. Fin dall’inizio, ho desiderato che questa santa icona facesse ritorno<br />

sul suolo della Russia, dove – secondo atten<strong>di</strong>bili testimonianze storiche –è<br />

2 S. Bonifacio, Ep. ad Cuthbertum, archiepiscopum Catuariensem, a. 747.

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