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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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vita che san Benedetto ha inculcato e ha praticato, e per cui l’Europa si è<br />

potuta <strong>di</strong>re « cristiana ».<br />

Ed è ciò che propone tuttora al mondo per la felicità e per il bene <strong>di</strong><br />

tutti. L’uomo moderno, travagliato da tanti problemi familiari, sociali,<br />

internazionali, sente il bisogno <strong>di</strong> silenzio, <strong>di</strong> riflessione, <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione,<br />

per ritrovare i veri valori, il significato della propria esistenza, l’orizzonte<br />

della storia umana, il <strong>di</strong>alogo con l’assoluto. L’uomo moderno sente un<br />

essenziale bisogno <strong>di</strong> pace, <strong>di</strong> certezza, <strong>di</strong> salvezza.<br />

Illustri Signori!<br />

Possano, la regione e le sue storiche città, essere sempre illuminate,<br />

guidate, aiutate dall’intercessione e dall’esempio <strong>di</strong> san Benedetto come<br />

degli altri santi che han popolato questa terra. Questo è l’augurio che vi<br />

lascio, con affetto paterno. E vi accompagni anche la mia propiziatrice<br />

bene<strong>di</strong>zione apostolica, che con grande effusione imparto a voi e alle vostre<br />

famiglie.<br />

Insegnamenti, III/1 (1980) pp. 692-694<br />

Discorso a una delegazione del Centro Dantesco <strong>di</strong> Ravenna<br />

(Città del Vaticano, 29 marzo 1980)<br />

Illustri signori e figli carissimi,<br />

mentre vi rivolgo il mio cor<strong>di</strong>ale saluto, voglio anche assicurarvi la gioia<br />

che provo, sia nel ricevervi, sia nell’accettare il pregevole omaggio, offertomi<br />

dalla vostra devozione e dalla vostra cortesia.<br />

L’incunabolo della e<strong>di</strong>tio princeps della Divina comme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dante Alighieri,<br />

stampata a Foligno nell’anno 1472, è certamente cimelio <strong>di</strong> altissimo valore,<br />

tale da riflettersi anche sul fac-simile da voi pubblicato. Ringrazio<br />

cor<strong>di</strong>almente, pertanto, sia il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali<br />

<strong>di</strong> Ravenna, custo<strong>di</strong> del prezioso documento, sia quanti, ai vari livelli<br />

governativi e regionali, hanno generosamente e intelligentemente contribuito<br />

alla lodevole impresa e<strong>di</strong>toriale.<br />

Senza dubbio, questa è un’occasione in più per far conoscere e apprezzare<br />

l’opera maggiore <strong>di</strong> quel genio e <strong>di</strong> quel credente, che non solo è il<br />

sommo poeta della letteratura italiana, ma va annoverato altresì fra i<br />

massimi esponenti della letteratura mon<strong>di</strong>ale.<br />

Sono lieto, perciò, <strong>di</strong> formare l’auspicio che la vostra fatica serva a<br />

stimolare ciò che Dante stesso chiama « il lungo stu<strong>di</strong>o e il grande amore », 1<br />

cioè la de<strong>di</strong>zione appassionata e austera alla ricerca del vero e del bello,<br />

così da essere questa pubblicazione un valido contributo alla cultura e<br />

all’<strong>arte</strong>.<br />

1 Dante Alighieri, La <strong>di</strong>vina comme<strong>di</strong>a, « Inferno », I, 83.<br />

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