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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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piuttosto <strong>di</strong> esortare il laicato a trasformarla dal <strong>di</strong> dentro, affinché possa<br />

ricevere l’impronta del Vangelo.<br />

10. Noi serviamo i nostri laici al meglio, quando compiamo ogni sforzo<br />

per dare loro, e in collaborazione con loro, un vasto e solido programma <strong>di</strong><br />

catechesi, allo scopo <strong>di</strong> « far maturare la fede iniziale e <strong>di</strong> educare il vero<br />

<strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Cristo me<strong>di</strong>ante una conoscenza più approfon<strong>di</strong>ta e sistematica<br />

della persona e del messaggio del Signore nostro Gesù Cristo ». 17 Tale<br />

programma, li assisterà inoltre nello sviluppare quella capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento<br />

che può <strong>di</strong>stinguere lo spirito del mondo dallo Spirito <strong>di</strong> Dio e che<br />

può <strong>di</strong>stinguere l’autentica cultura da quegli elementi che degradano la<br />

<strong>di</strong>gnità umana. Essa può fornire loro una solida base per crescere nella<br />

conoscenza e nell’amore <strong>di</strong> Gesù Cristo attraverso la conversione continua<br />

e l’impegno personale alle esigenze del Vangelo.<br />

[...]<br />

Duodecimum saeculum. Lettera apostolica<br />

per il XII centenario del Concilio Niceno II<br />

(Città del Vaticano, 4 <strong>di</strong>cembre 1987)<br />

422<br />

Insegnamenti, X/3 (1987) pp. 552-572<br />

Testo originale in lingua inglese<br />

Venerabili fratelli, salute e bene<strong>di</strong>zione apostolica!<br />

1. Il do<strong>di</strong>cesimo centenario del secondo Concilio <strong>di</strong> Nicea (787) è stato<br />

oggetto <strong>di</strong> molte commemorazioni ecclesiali e accademiche. La stessa Santa<br />

Sede vi si è associata. 1 L’avvenimento è stato parimenti celebrato con la<br />

pubblicazione <strong>di</strong> un’enciclica <strong>di</strong> sua santità il patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli e<br />

del Santo Sinodo, iniziativa che sottolinea quanto siano ancora attuali<br />

l’importanza teologica e la portata ecumenica del settimo e ultimo Concilio<br />

pienamente riconosciuto dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. La<br />

dottrina definita da questo Concilio per quanto concerne la legittimità della<br />

venerazione delle icone nella Chiesa merita anch’essa un’attenzione speciale<br />

non soltanto per la ricchezza delle sue implicazioni spirituali, ma<br />

anche per le esigenze che essa impone a tutto l’ambito dell’<strong>arte</strong> sacra.<br />

Il rilievo dato dal secondo Concilio <strong>di</strong> Nicea all’argomento della tra<strong>di</strong>zione,<br />

e più precisamente della tra<strong>di</strong>zione non scritta, costituisce per noi<br />

cattolici come per i nostri fratelli ortodossi un invito a ripercorrere insieme<br />

il cammino della tra<strong>di</strong>zione della Chiesa in<strong>di</strong>visa per riesaminare alla sua<br />

luce le <strong>di</strong>vergenze che i secoli <strong>di</strong> separazione hanno accentuato tra noi,<br />

17 Giovanni Paolo II, Catechesi tradendae, 19.<br />

1 Cfr. « L’Osservatore Romano », 12-13 ottobre 1987.

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