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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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uon <strong>di</strong>ritto come arbitra, scegliendo tra le opere degli artisti quelle che rispondevano<br />

alla fede, alla pietà e alle norme religiosamente tramandate e che risultavano adatte<br />

all’uso sacro. Con speciale sollecitu<strong>di</strong>ne la Chiesa si è preoccupata che la sacra<br />

suppellettile servisse con la sua <strong>di</strong>gnità e bellezza al decoro del culto, ammettendo<br />

nella materia, nella forma e nell’ornamento quei cambiamenti che il progresso della<br />

tecnica ha introdotto nel corso dei secoli. 12<br />

Di fronte all’<strong>arte</strong>, la Chiesa riven<strong>di</strong>cava altrettanta libertà, non identificandosi<br />

in alcun particolare stile artistico:<br />

La Chiesa non ha mai avuto come proprio un particolare stile artistico, ma, secondo<br />

l’indole e le con<strong>di</strong>zioni dei popoli e le esigenze dei vari riti, ha ammesso le forme<br />

artistiche <strong>di</strong> ogni epoca, creando così, nel corso dei secoli, un tesoro artistico da<br />

conservarsi con ogni cura. Anche l’<strong>arte</strong> del nostro tempo e <strong>di</strong> tutti i popoli e paesi<br />

abbia nella Chiesa libertà <strong>di</strong> espressione, purché serva con la dovuta riverenza e il<br />

dovuto onore alle esigenze degli e<strong>di</strong>fici sacri e dei sacri riti. In tal modo essa potrà<br />

aggiungere la propria voce al mirabile concento <strong>di</strong> gloria che uomini eccelsi innalzarono<br />

nei secoli passati alla fede cattolica. 13<br />

Nella costituzione pastorale Gau<strong>di</strong>um et spes, poi, l’apertura della Chiesa<br />

alle molteplici forme artistiche veniva collocata in una prospettiva <strong>di</strong> ampio<br />

respiro, quale forma qualificante del <strong>di</strong>alogo con la cultura del mondo<br />

contemporaneo:<br />

A modo loro, anche la letteratura e le arti sono <strong>di</strong> grande importanza per la vita della<br />

Chiesa. Esse cercano infatti <strong>di</strong> esprimere la natura propria dell’uomo, i suoi problemi<br />

e la sua esperienza nello sforzo <strong>di</strong> conoscere e perfezionare se stesso e il mondo;<br />

cercano <strong>di</strong> scoprire la sua situazione nella storia e nell’universo, <strong>di</strong> illustrare le sue<br />

miserie e le sue gioie, i suoi bisogni e le sue capacità, e <strong>di</strong> prospettare una sua migliore<br />

con<strong>di</strong>zione. Così possono elevare la vita umana, che esprimono in molteplici forme,<br />

secondo i tempi e i luoghi. Bisogna perciò impegnarsi affinché gli artisti si sentano<br />

compresi dalla Chiesa nella loro attività e, godendo <strong>di</strong> un’or<strong>di</strong>nata libertà, stabiliscano<br />

più facili rapporti con la comunità cristiana. Siano riconosciute dalla Chiesa le nuove<br />

tendenze artistiche adatte ai nostri tempi secondo l’indole delle <strong>di</strong>verse nazioni e<br />

regioni. Siano ammesse <strong>negli</strong> e<strong>di</strong>fici del culto, quando, con mo<strong>di</strong> d’espressione adatti<br />

e conformi alle esigenze liturgiche, innalzano lo spirito a Dio. 14<br />

Testimone <strong>di</strong> questa lunga evoluzione concettuale ed esperienziale delle<br />

relazioni tra Chiesa e <strong>arte</strong>, Paolo VI raccolse il mandato conciliare con una<br />

convinzione che poteva essere solo sua, ra<strong>di</strong>cata cioè sulle giovanili esperienze<br />

<strong>di</strong> Beuron, 15 nutrita con l’antropologia maritainiana, con le esperienze<br />

milanesi 16 e le tante frequentazioni con artisti e intellettuali <strong>di</strong> ogni<br />

12 Sacrosanctum Concilium, 122.<br />

13 Sacrosanctum Concilium, 123.<br />

14 Gau<strong>di</strong>um et spes, 62.<br />

15 Cfr. Giovanni Battista Montini, L’<strong>arte</strong> <strong>di</strong> Beuron, in « Stu<strong>di</strong>um » 25 (1929) n. 1,<br />

pp. 33-37; Id., L’<strong>arte</strong> sacra futura, in « Arte Sacra » 1 (1931) n. 1, pp. 7-10, 14-16; Id., Note<br />

sull’<strong>arte</strong>. Appunti autografi conservati nell’Archivio dell’Istituto Paolo VI <strong>di</strong> Brescia, in « Notiziario<br />

dell’Istituto Paolo VI » n. 22 (1991) p. 15.<br />

16 Si vedano gli interventi dell’arcivescovo <strong>di</strong> Milano, ora in Discorsi sull’<strong>arte</strong>, a cura <strong>di</strong><br />

Luigi Crivelli, Milano, Ancora, 2005, pp. 85-131, specie il Discorso in occasione del IV<br />

Congresso Nazionale dell’UCAI, 2 febbraio 1963, pp. 126-131, con il titolo: L’artista è il ponte.<br />

XIII

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