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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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canto ma anche le altre forme artistiche sono connaturali alla nostra libertà<br />

e al nostro tempo libero.<br />

Poi c’è la famiglia. La famiglia aspetta il tempo libero per essere più<br />

famiglia, per essere più comunione, per stare più insieme. Poi c’è la parola<br />

<strong>di</strong> Dio, un momento molto importante nel tempo libero. Dio con la sua<br />

parola aspetta il vostro tempo libero per parlarci <strong>di</strong> più. Ecco come io vedo<br />

la presenza dei catechisti fra voi. Dio aspetta il vostro tempo libero per<br />

parlarci <strong>di</strong> più, e questo fa la Chiesa ogni domenica; ogni festa ci parla <strong>di</strong><br />

più con la parola <strong>di</strong> Dio, c’introduce nella parola <strong>di</strong> Dio. Questo vuol <strong>di</strong>re<br />

celebrare, celebrare Dio e celebrare l’uomo. Si deve celebrare l’uomo,<br />

l’uomo deve celebrare se stesso perché l’uomo è anche un mistero religioso,<br />

sacro, una realtà sacra. Deve celebrare se stesso, e la festa, il tempo libero è<br />

necessario per la festa. La festa c’invita a celebrare Dio, a lodare Dio, a<br />

cantare Gloria in excelsis, Te Deum laudamus, ma c’invita anche a celebrare la<br />

sua umanità, a celebrare l’uomo.<br />

Ecco, queste sono alcune riflessioni che mi sono venute, p<strong>arte</strong>cipando a<br />

questo incontro e riflettendo sulla finalità del vostro gruppo, della vostra<br />

Associazione e del vostro apostolato. È un apostolato molto ricco nel suo<br />

contenuto.<br />

Si deve sviluppare il contenuto, si devono sviluppare le strutture, perché<br />

sempre più compaesani, connazionali, sempre più fedeli sappiano celebrare<br />

la propria umanità e lodare Dio nel giorno festivo, nel tempo libero. Per<br />

questo vi ringrazio. Vi ringrazio per la vostra visita e vi auguro <strong>di</strong> continuare<br />

bene con tutti i gruppi, in tutte le <strong>di</strong>ocesi, in tutte le parrocchie, <strong>di</strong><br />

continuare sempre meglio in questo vostro apostolato. Grazie.<br />

Discorso ai rappresentanti e alle autorità civili<br />

(Padova, 12 settembre 1982)<br />

166<br />

Insegnamenti, V/3 (1982) pp. 368-369<br />

Illustri Signori.<br />

1. Ringrazio vivamente il presidente della Giunta regionale per le<br />

gentili parole, con le quali mi ha qui accolto e rivolgo a tutti voi, rappresentanti<br />

dei vari settori della vita sociale e culturale <strong>di</strong> questa illustre città, il<br />

mio più cor<strong>di</strong>ale e deferente saluto.<br />

Da più <strong>di</strong> sette secoli questo grande e<strong>di</strong>ficio civile nel quale ci troviamo<br />

è, con la cattedrale, con la basilica del santo e con la vicina università, uno<br />

dei poli simbolici, un importante punto <strong>di</strong> riferimento, non solo per chi<br />

viene a Padova, ma anche per chi ami approfon<strong>di</strong>re il significato della città<br />

e del suo territorio, delle vicende passate e delle con<strong>di</strong>zioni presenti, in vista<br />

<strong>di</strong> possibili e desiderabili sviluppi futuri.<br />

Con una denominazione consacrata da un uso secolare, voi chiamate<br />

« della Ragione » questa sala, nella quale i vostri padri, rappresentanti delle

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