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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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Poiché lavorano per presentare una visione della vita a un ampio<br />

pubblico che comprende bambini e adolescenti, i professionisti della televisione<br />

hanno la possibilità <strong>di</strong> avvalersi del ministero pastorale della Chiesa,<br />

che può aiutarli ad apprezzare quei principî etici e religiosi che conferiscono<br />

pieno significato alla vita umana e familiare: « programmi pastorali<br />

in grado <strong>di</strong> garantire una formazione permanente, capace <strong>di</strong> aiutare questi<br />

uomini e queste donne – molti dei quali sono sinceramente desiderosi <strong>di</strong><br />

sapere e <strong>di</strong> praticare ciò che è giusto in campo etico e morale – a essere<br />

sempre più compenetrati da criteri morali tanto nella loro vita professionale<br />

che in quella privata ». 10<br />

La famiglia basata sul matrimonio è una comunione unica <strong>di</strong> persone,<br />

costituita da Dio come « nucleo naturale e fondamentale della società ». 11<br />

La televisione e gli altri mezzi <strong>di</strong> comunicazione sociale hanno un potere<br />

immenso per sostenere e rafforzare tale comunione all’interno della famiglia,<br />

così come la solidarietà verso le altre famiglie e lo spirito <strong>di</strong> servizio<br />

verso la società.<br />

Grata per il contributo che la televisione, in quanto mezzo <strong>di</strong> comunicazione,<br />

ha dato e può dare a tale comunione all’interno della famiglia e tra<br />

le famiglie, la Chiesa – essa stessa comunione nella verità e nell’amore <strong>di</strong><br />

Gesù Cristo, parola <strong>di</strong> Dio – coglie l’occasione della giornata mon<strong>di</strong>ale<br />

delle comunicazioni sociali per incoraggiare le famiglie stesse, coloro che<br />

lavorano nell’ambito dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione sociale e le autorità pubbliche,<br />

a realizzare appieno il nobile mandato <strong>di</strong> sostenere e rafforzare la<br />

prima e più vitale « cellula » della società: la famiglia.<br />

Discorso all’amministrazione capitolina<br />

(Città del Vaticano, 31 gennaio 1994)<br />

Insegnamenti, XVII/1 (1994) pp. 183-188<br />

Testo originale in lingua inglese<br />

[...]<br />

5. Roma, questa nostra amata città, riveste un significato universale ed<br />

è chiamata a svolgere una peculiare missione a servizio della Chiesa e<br />

dell’intera famiglia umana. A questo riguardo è tempo ormai <strong>di</strong> rivolgere<br />

l’attenzione e l’impegno al traguardo, non lontano, del grande giubileo del<br />

secondo millennio cristiano. Allo storico appuntamento dell’anno Duemila,<br />

ella, signor sindaco, ha riservato parole che ho seguito con grande attenzione.<br />

Si richiede, certo, in questo tempo, una concreta cooperazione, nella<br />

<strong>di</strong>stinzione delle competenze, tra la Chiesa <strong>di</strong> Roma, le autorità citta<strong>di</strong>ne e<br />

10 Cfr. Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Ætatis novae, 19.<br />

11 Dichiarazione universale dei <strong>di</strong>ritti dell’uomo, art. 16, 3.<br />

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