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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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4. Vi rivolge queste parole un uomo che deve la propria formazione<br />

spirituale, sin dagli inizi, alla cultura polacca, alla sua letteratura, alla sua<br />

musica, alle arti classiche, al teatro, alla storia polacca, alle tra<strong>di</strong>zioni<br />

cristiane polacche, alle scuole polacche, alle università polacche.<br />

Parlando in questo modo a voi giovani, quest’uomo desidera soprattutto<br />

pagare il debito contratto verso questa meravigliosa ere<strong>di</strong>tà spirituale<br />

iniziata da Bogurodzica. Nello stesso tempo questo uomo desidera oggi presentarsi<br />

davanti a voi con questa ere<strong>di</strong>tà, che è bene comune <strong>di</strong> tutti i<br />

polacchi e che costituisce una particella eminente della cultura europea e<br />

mon<strong>di</strong>ale. E vi chiede: Rimanete fedeli a questo patrimonio! Fate che sia il<br />

fondamento della vostra formazione! Rendetelo oggetto della vostra nobile<br />

fierezza! Conservate e moltiplicate questo patrimonio; trasmettetelo alle<br />

future generazioni.<br />

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.<br />

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori...<br />

(Sequenza <strong>di</strong> Pentecoste).<br />

Luce delle giovani coscienze polacche, vieni! E fortifica in loro quest’amore,<br />

dal quale è nato il primo canto polacco, Bogurodzica, messaggio <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>gnità dell’uomo sulla nostra terra!<br />

32<br />

AAS 71 (1979) pp. 753-756; Insegnamenti, II/1 (1979) pp. 1407-1409<br />

Testo originale in lingua polacca<br />

Messaggio per la Giornata Missionaria Mon<strong>di</strong>ale<br />

(Città del Vaticano, 14 giugno 1979)<br />

[...]<br />

Quanti e quali sono i valori presenti nell’uomo? Ricordo rapidamente<br />

quelli specifici della sua natura, quali la vita, la spiritualità, la libertà, la<br />

socievolezza, la capacità <strong>di</strong> donazione e <strong>di</strong> amore; quelli provenienti dal<br />

contesto culturale in cui egli è situato, quali il linguaggio, le forme <strong>di</strong><br />

espressione religiosa, etica, artistica; quelli derivanti dal suo impegno e<br />

dalla sua esperienza nella sfera personale e in quelle della famiglia, del<br />

lavoro e delle relazioni sociali.<br />

Ora è con questo mondo <strong>di</strong> valori, più o meno autentici e <strong>di</strong>seguali, che<br />

il missionario nella sua opera <strong>di</strong> evangelizzazione viene a contatto: <strong>di</strong> fronte<br />

a essi dovrà porsi in atteggiamento <strong>di</strong> attenta e rispettosa riflessione, preoccupandosi<br />

<strong>di</strong> non soffocare mai, bensì <strong>di</strong> salvare e <strong>di</strong> sviluppare tali <strong>beni</strong><br />

accumulati nel corso <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni secolari. Bisogna riconoscere lo stu<strong>di</strong>o<br />

costante a cui il lavoro missionario s’ispira e deve ispirarsi nell’accogliere<br />

questi valori del mondo nel quale si esercita: l’atteggiamento <strong>di</strong> fondo in<br />

coloro che portano il lieto annuncio del Vangelo alle genti è <strong>di</strong> proporre, e<br />

non già d’imporre la verità cristiana.

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