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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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codesta Chiesa numerose vocazioni sacerdotali e religiose, perché la parola<br />

del Signore porti gioia e salvezza anche agli uomini <strong>di</strong> oggi.<br />

4. Venerato e caro fratello nell’episcopato, in tempi particolarmente<br />

travagliati e <strong>di</strong>fficili la Chiesa ravennate riuscì a scrivere nei suoi monumenti<br />

la meravigliosa grandezza dell’annuncio evangelico. Possano i suoi<br />

figli <strong>di</strong> oggi trovare vie nuove per comunicare il messaggio <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong><br />

fraternità, che scaturisce dalla fede nell’unico Padre e nell’unico Redentore.<br />

Da oltre quattor<strong>di</strong>ci secoli la basilica <strong>di</strong> Sant’Apollinare in Classe tramanda<br />

<strong>negli</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong> mosaici l’eterna verità del Vangelo, che ha in Cristo<br />

crocifisso e risorto il suo fulcro ra<strong>di</strong>oso. Come non auspicare che tale verità<br />

salvifica possa riflettersi con rinnovata vivezza nella Chiesa <strong>di</strong> « pietre vive »<br />

che è in Ravenna, così che le nuove generazioni possano trovare in Cristo<br />

quella pace che è dono <strong>di</strong> Dio ed espressione del suo eterno amore?<br />

Affido questi voti all’intercessione della Vergine santissima, tanto teneramente<br />

amata dai fedeli ravennati. Sia essa per tutti e per ciascuno regina<br />

<strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a!<br />

Con tali sentimenti, imparto a lei, venerato fratello, successore del santo<br />

vescovo Apollinare, ai confratelli nell’episcopato presenti alle celebrazioni,<br />

alle autorità, al clero, alla <strong>di</strong>letta comunità ravennate e all’intera popolazione<br />

dell’Emilia-Romagna la propiziatrice bene<strong>di</strong>zione apostolica.<br />

Saluto al concerto promosso<br />

dall’Accademia Musicale Pro Mundo Uno<br />

(Castel Gandolfo, 1 o agosto 1999)<br />

788<br />

Insegnamenti, XXII/1 (1999) pp. 71-74<br />

Gentili signore e illustri signori, carissimi fratelli e sorelle!<br />

1. Sgorga spontaneo dal cuore <strong>di</strong> tutti noi, che abbiamo p<strong>arte</strong>cipato a<br />

questo concerto, un vivo ringraziamento verso coloro che, a <strong>di</strong>versi livelli,<br />

lo hanno reso possibile e lo hanno realizzato. Rivolgo, innanzitutto, un<br />

ringraziamento sentito e cor<strong>di</strong>ale al signor Giuseppe Juhar, presidente<br />

dell’Academia Musicae Pro Mundo Uno e ai soci <strong>di</strong> questa stimata istituzione.<br />

Il mio grato apprezzamento va, poi, al maestro Alberto Lysy, che ha<br />

impeccabilmente guidato l’esecuzione, e agli strumentisti della Camerata<br />

Lysy <strong>di</strong> Gstaad, Svizzera, che si sono mostrati « costruttori <strong>di</strong> bellezza ».<br />

I brani eseguiti, facendoci gustare l’incanto <strong>di</strong> suggestive armonie, hanno<br />

rinnovato in noi l’esperienza della meraviglia e dello stupore, aprendo<br />

alle nostre menti un orizzonte pieno <strong>di</strong> senso e <strong>di</strong> valore. L’<strong>arte</strong> tutta,<br />

infatti, come scrivevo nella mia recente Lettera agli artisti, è« una via d’accesso<br />

alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo ». 1 Essa invita l’uomo<br />

1 Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, 6.

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