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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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1996<br />

Messaggio per la XXX Giornata Mon<strong>di</strong>ale<br />

delle Comunicazioni Sociali<br />

(Città del Vaticano, 24 gennaio 1996)<br />

Cari fratelli e sorelle,<br />

quest’anno, il tema della giornata mon<strong>di</strong>ale delle comunicazioni sociali:<br />

« I me<strong>di</strong>a: moderno areopago per la promozione della donna nella società<br />

», riconosce che i mass me<strong>di</strong>a hanno un ruolo speciale non solo come<br />

promotori della giustizia e dell’uguaglianza per le donne, ma anche come<br />

fautori dei doni specificatamente femminili, che in altra occasione ho definito<br />

il « genio » della donna. 1<br />

L’anno scorso nella mia Lettera alle donne cercai <strong>di</strong> iniziare un <strong>di</strong>alogo, in<br />

particolar modo con loro stesse, su cosa significasse essere donna nel mondo<br />

d’oggi. 2 In<strong>di</strong>cai anche alcuni tra « gli ostacoli che tuttora impe<strong>di</strong>scono<br />

alle donne <strong>di</strong> essere pienamente integrate nella vita sociale, politica ed<br />

economica <strong>di</strong> tante parti del mondo ». 3 Questo è un <strong>di</strong>alogo che le persone<br />

che lavorano per i mass me<strong>di</strong>a possono, e in verità ne hanno l’obbligo,<br />

promuovere e sostenere. Gli operatori della comunicazione sociale, <strong>di</strong>ventando<br />

spesso, lodevolmente, gli avvocati <strong>di</strong> coloro che non vengono ascoltati<br />

e degli emarginati, sono in una posizione unica per stimolare la coscienza<br />

pubblica a prestare attenzione a due seri problemi concernenti la<br />

situazione della donna nel mondo d’oggi.<br />

Innanzitutto, come ho scritto nella mia lettera, la maternità viene spesso<br />

penalizzata invece <strong>di</strong> essere premiata, anche se l’umanità deve la propria<br />

sopravvivenza a quelle donne che hanno scelto <strong>di</strong> essere mogli e madri. 4 È<br />

certamente un’ingiustizia che nei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> queste donne venga fatta una<br />

<strong>di</strong>scriminazione sia economica che sociale, per aver esse seguito una vocazione<br />

fondamentale. Analogamente ho in<strong>di</strong>cato l’urgente bisogno <strong>di</strong> raggiungere<br />

una effettiva pari <strong>di</strong>gnità con l’uomo, in ogni ambito: uguale<br />

guadagno per uguale lavoro, <strong>di</strong>fesa delle madri che lavorano, imparzialità<br />

1 Cfr. Giovanni Paolo II, Mulieris <strong>di</strong>gnitatem, 30; Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 10.<br />

2 Cfr. Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 1.<br />

3 Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 4.<br />

4 Cfr. Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 4.<br />

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