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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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sui molteplici significati degli scambi tra gli uomini, sull’immagine che ogni<br />

paese dà <strong>di</strong> se stesso, su una storia sempre in <strong>di</strong>venire, sui valori umani<br />

fondamentali. Possiate essere artigiani <strong>di</strong> fraternità e <strong>di</strong> pace!<br />

Discorso per l’inaugurazione della nuova sede<br />

dell’Istituto <strong>di</strong> Musica Sacra<br />

(Roma, 21 novembre 1985)<br />

314<br />

Insegnamenti, VIII/2 (1985) pp. 1144-1146<br />

Testo originale in lingua francese<br />

Cari fratelli e sorelle.<br />

1. Ho accolto volentieri l’invito a presiedere al rito della bene<strong>di</strong>zione<br />

del nuovo organo e della nuova sede <strong>di</strong> questo Pontificio Istituto <strong>di</strong> Musica<br />

Sacra, il quale, fondato dal mio venerato predecessore san Pio X nel<br />

palazzo dell’Apollinare, si trasferisce oggi in questa accogliente abbazia<br />

<strong>di</strong> San Girolamo in Urbe.<br />

Ringrazio anzitutto il Signore per aver reso possibile il trasferimento a<br />

questa <strong>di</strong>mora più adatta ai fini dell’Istituto, perché favorisce una migliore<br />

applicazione degli stu<strong>di</strong> e degli esercizi musicali. Il mio grato pensiero va<br />

pure al car<strong>di</strong>nale William Baum e a monsignor Johannes Overath, rispettivamente<br />

gran cancelliere e preside dell’Istituto, per le significative espressioni<br />

con le quali hanno voluto introdurre questa cerimonia. Esprimo<br />

altresì il mio vivo ringraziamento a tutti coloro che sono stati gli strumenti<br />

della provvidenza nella realizzazione della ristrutturazione dei locali, e in<br />

particolare agli app<strong>arte</strong>nenti all’Opus Sancti Gregor<strong>ii</strong>, i quali ne hanno generosamente<br />

facilitato il compimento.<br />

A tutti voi, docenti, <strong>di</strong>scepoli e cultori <strong>di</strong> musica, presenti a questo<br />

solenne incontro, rivolgo il mio affettuoso saluto, con l’auspicio che possiate<br />

crescere <strong>di</strong> giorno in giorno nell’amore <strong>di</strong> Dio « cantando e inneggiando al<br />

Signore con tutto il vostro cuore ». 1<br />

2. Oggi, vigilia <strong>di</strong> santa Cecilia nell’anno europeo della musica, è<br />

doveroso accennare, in questo ambiente, alla vocazione e alla formazione<br />

<strong>di</strong> quanti si occupano in prima linea della liturgia e della sua musica. La<br />

costituzione conciliare sulla sacra liturgia sottolinea la <strong>di</strong>gnità e l’importanza<br />

della musica nell’azione liturgica. Tale <strong>di</strong>gnità esige nel musicista <strong>di</strong><br />

chiesa una vera e propria vocazione. E nella generosità della sua risposta<br />

il musicista troverà anche la forza <strong>di</strong> affrontare il duro impegno che lo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tale materia comporta.<br />

Trattandosi poi <strong>di</strong> musica sacra, che affonda le proprie ra<strong>di</strong>ci nella<br />

liturgia, s’impone l’esigenza <strong>di</strong> doti artistiche <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne. La creazione<br />

1 Ef 5,19.

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