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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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Discorso per la visita pastorale nella parrocchia<br />

<strong>di</strong> San Bernardo <strong>di</strong> Chiaravalle<br />

(Roma-Centocelle, 6 marzo 1994)<br />

[...]<br />

Mi hanno chiesto come vedo questa vostra chiesa, che non ho potuto<br />

consacrare personalmente. Ringrazio il car<strong>di</strong>nale vicario che lo ha fatto in<br />

novembre. Ho riflettuto durante la celebrazione sui due stili principali.<br />

Uno è il gotico, conosciuto in Italia, ma soprattutto in Francia, in Germania,<br />

in Olanda, in Polonia: Cracovia è molto gotica. È uno stile me<strong>di</strong>evale<br />

che spingeva verso l’alto, verso la trascendenza umana. Lo stile contemporaneo,<br />

come quello della vostra chiesa, ha un altro significato. Significa che<br />

Dio è sceso verso <strong>di</strong> noi, si è fatto uno <strong>di</strong> noi e cammina con noi <strong>negli</strong><br />

impegni <strong>di</strong> ogni giorno. Per la mentalità o<strong>di</strong>erna, che è meno gotica, ciò è<br />

più opportuno e più suggestivo, e porta la gente verso la pietà, verso<br />

l’assemblea. È infatti vero che le gran<strong>di</strong> chiese gotiche sono talvolta <strong>di</strong>fficili<br />

da riempire, ma, quando si riempiono, dalle navate si alza un canto tremendo.<br />

Vi auguro <strong>di</strong> camminare insieme con il Signore in questa chiesa e<br />

mi congratulo con voi per il grande sforzo, artistico ed economico che avete<br />

compiuto.<br />

Discorso per la presentazione delle credenziali<br />

dell’ambasciatore d’Italia Bruno Bottai<br />

(Città del Vaticano, 10 marzo 1994)<br />

614<br />

Insegnamenti, XVII/1 (1994) pp. 620-625<br />

Signor ambasciatore,<br />

nell’accogliere le lettere credenziali, con cui ella inaugura la sua missione<br />

<strong>di</strong> ambasciatore straor<strong>di</strong>nario e plenipotenziario della Repubblica<br />

Italiana presso la Santa Sede, rivolgo il mio pensiero deferente e cor<strong>di</strong>ale<br />

al capo dello Stato, l’onorevole Oscar Luigi Scalfaro, come pure all’intera<br />

popolazione d’Italia, dei cui sentimenti <strong>di</strong> leale e franca devozione ella si è<br />

reso interprete eloquente.<br />

La costante attenzione e la preminente sollecitu<strong>di</strong>ne pastorale per la<br />

Chiesa universale e per gli interessi religiosi dei popoli non mi impe<strong>di</strong>scono<br />

<strong>di</strong> de<strong>di</strong>care una non meno premurosa considerazione alle sorti e ai problemi<br />

umani e spirituali dell’Italia, « che fin dall’inizio del mio pontificato<br />

mi ha <strong>di</strong>mostrato così grande benevolenza, tanto che sento <strong>di</strong> poter parlare<br />

dell’Italia come della mia seconda patria ». 1<br />

1 Giovanni Paolo II, Lettera all’episcopato italiano, 6 gennaio 1994.

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