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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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Pertanto, con la presente lettera ti incarico <strong>di</strong> rappresentarmi alla fausta<br />

celebrazione in programma a Colonia nei giorni 14-16 del prossimo mese<br />

<strong>di</strong> agosto, in occasione del settecentocinquantesimo anniversario dell’e<strong>di</strong>ficazione<br />

della chiesa cattedrale. Farai le mie veci presso i vescovi e il popolo<br />

cattolico: presiederai agli atti solenni, trasmetterai il mio saluto e la mia<br />

benevolenza nei confronti <strong>di</strong> quella veneranda Chiesa e significherai la mia<br />

presenza spirituale.<br />

Prego inoltre il Signore che voglia arricchire questa celebrazione con il<br />

significativo splendore della solennità e con un grande concorso <strong>di</strong> fedeli,<br />

come si conviene a quel bello e antico tempio, che io stesso con gioia ho più<br />

volte visitato e ammirato.<br />

Affido <strong>di</strong> cuore il tuo incarico alla Regina assunta in cielo. E, come<br />

segno della mia benevolenza, molto volentieri imparto a te la bene<strong>di</strong>zione<br />

apostolica, che abbondantemente p<strong>arte</strong>ciperai a tutti coloro che prenderanno<br />

p<strong>arte</strong> alle fauste celebrazioni.<br />

Discorso in occasione del concerto<br />

offerto dall’Academia Musicae Pro Mundo Uno<br />

(Castel Gandolfo, 2 agosto 1998)<br />

Insegnamenti, XXI/1 (1998) pp. 1482-1483<br />

Testo originale in lingua latina<br />

Eccellenze, illustri signori e signore!<br />

Ho ascoltato con interesse i brani musicali <strong>di</strong> Felix Mendelssohn e <strong>di</strong><br />

Zoltán Kodály che la Philharmonia Hungarica ha appena eseguito, durante<br />

questa interessante serata artistica, organizzata dall’Academia Musicae<br />

Pro Mundo Uno <strong>di</strong> Roma.<br />

Ringrazio anzitutto il maestro Ervin Acél, <strong>di</strong>rettore stabile dell’Orchestra<br />

Sinfonica <strong>di</strong> Szeged, il violinista Stefan Milenkovich e l’insieme degli<br />

orchestrali per la competenza e la bravura con cui ci hanno rallegrato lo<br />

spirito. Il mio pensiero riconoscente va, poi, al maestro Giuseppe Juhar e<br />

alla dottoressa Monika Ryba-Juhar, rispettivamente presidente e <strong>di</strong>rettore<br />

artistico dell’Academia Musicae Pro Mundo Uno.<br />

Saluto cor<strong>di</strong>almente, inoltre, gli ospiti qui convenuti ed esprimo loro<br />

sentimenti <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne per aver voluto onorare con la loro presenza<br />

questo appuntamento musicale nel palazzo apostolico <strong>di</strong> Castelgandolfo.<br />

Nell’interpretazione dei testi che ci sono stati offerti, sembrano trasparire<br />

tutta la forza e tutto il pathos dell’anima nazionale ungherese, così ricca<br />

<strong>di</strong> sentimento eppure così sobria e nobile, aperta al <strong>di</strong>alogo con le altre<br />

culture.<br />

La musica, per il carattere stesso del suo linguaggio universale, ha la<br />

capacità <strong>di</strong> favorire l’incontro fra culture <strong>di</strong>verse, <strong>di</strong>venendo veicolo <strong>di</strong> un<br />

fruttuoso scambio <strong>di</strong> doni che spesso arricchisce chi offre, più <strong>di</strong> chi riceve.<br />

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