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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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La cattedrale, <strong>di</strong>fatti, è il luogo dove il vescovo ha la sua cattedra, da cui<br />

educa e fa crescere il suo popolo me<strong>di</strong>ante la pre<strong>di</strong>cazione e presiede le<br />

principali celebrazioni dell’anno liturgico e dei sacramenti. Proprio quando<br />

è assiso sulla sua cattedra, un vescovo si mostra <strong>di</strong> fronte all’assemblea dei<br />

fedeli come colui che presiede in loco Dei Patris;edèper questo, come ho già<br />

ricordato, che, secondo un’antichissima tra<strong>di</strong>zione propria dell’Oriente e<br />

dell’Occidente, soltanto il vescovo si può assidere sulla cattedra episcopale.<br />

La presenza <strong>di</strong> questa cattedra, appunto, fa della chiesa cattedrale il centro<br />

spaziale e spirituale <strong>di</strong> unità e <strong>di</strong> comunione per il presbiterio <strong>di</strong>ocesano e<br />

per tutto il popolo santo <strong>di</strong> Dio.<br />

In proposito, non può essere <strong>di</strong>menticato l’insegnamento del Concilio<br />

Vaticano II circa la massima importanza che tutti devono riconoscere « alla<br />

vita liturgica della <strong>di</strong>ocesi che si svolge intorno al vescovo, principalmente<br />

nella chiesa cattedrale: convinti che la principale manifestazione della<br />

Chiesa si ha nella p<strong>arte</strong>cipazione piena e attiva <strong>di</strong> tutto il popolo santo<br />

<strong>di</strong> Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima<br />

eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare, cui presiede il<br />

vescovo circondato dal suo presbiterio e dai ministri ». 131 Nella cattedrale,<br />

dunque, dove si realizza il momento più alto della vita della Chiesa, si<br />

compie pure l’atto più eccelso e sacro del munus sanctifican<strong>di</strong> del vescovo,<br />

che comporta insieme, come la liturgia stessa che egli presiede, la santificazione<br />

delle persone, il culto e la gloria <strong>di</strong> Dio.<br />

Speciali circostanze per questa manifestazione del mistero della<br />

Chiesa sono alcune particolari celebrazioni. Ricordo, fra queste, la liturgia<br />

annuale della messa crismale, che dev’essere considerata « una<br />

delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del vescovo<br />

e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui ». 132 Durante questa<br />

celebrazione, insieme con l’olio degli infermi e l’olio dei catecumeni, è<br />

benedetto il santo crisma, segno sacramentale <strong>di</strong> salvezza e <strong>di</strong> vita perfetta<br />

per tutti i rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo. Tra le liturgie più<br />

solenni sono certamente da annoverare pure quelle per il conferimento<br />

degli or<strong>di</strong>ni sacri: riti, questi, che hanno nella chiesa cattedrale il loro<br />

luogo proprio e normale. 133 Aciòsi aggiungano altre circostanze, come<br />

la celebrazione dell’anniversario della sua de<strong>di</strong>cazione e le feste dei santi<br />

patroni della <strong>di</strong>ocesi.<br />

Queste e altre occasioni, secondo il calendario liturgico <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>ocesi,<br />

sono circostanze preziose per rinsaldare i vincoli <strong>di</strong> comunione con i presbiteri,<br />

le persone consacrate, i fedeli laici, e per stimolare gli impulsi della<br />

missione fra tutti i membri della Chiesa particolare. Per questo il Caeremo-<br />

131 Sacrosanctum Concilium, 10.<br />

132 Pontificale romano, Bene<strong>di</strong>zione degli oli, Premesse, 1.<br />

133 Cfr. Pontificale romano, Rito dell’or<strong>di</strong>nazione del vescovo, dei presbiteri e dei <strong>di</strong>aconi, Premesse,<br />

21, 120, 202.<br />

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