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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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Soprattutto suscitate in ogni ambiente ecclesiale una più intensa preghiera,<br />

piena <strong>di</strong> fiducioso abbandono alla volontà <strong>di</strong> Dio. Diffondete intorno<br />

a voi la gioia che si nutre <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vina carità.<br />

7. Sappiate, in particolare, guidare le comunità cristiane a un costante<br />

annuncio della verità e a una realizzazione concreta della carità, secondo<br />

l’espressione <strong>di</strong> Paolo: « Fare la verità nella carità ». 4 Dappertutto la terra<br />

toscana è nota come matrice <strong>di</strong> un umanesimo che porta visibili le impronte<br />

della fede cristiana. Essa ha il compito <strong>di</strong> rilanciare il messaggio<br />

universale della bellezza e della bontà, un tempo facilmente comprensibile<br />

da tutti: ricchi mercanti o modesti artigiani, gran<strong>di</strong> della Signoria o poveri<br />

lavoratori. Le vostre opere d’<strong>arte</strong> costituiscono anch’esse un formidabile<br />

strumento <strong>di</strong> catechesi.<br />

Voi siete ben consci <strong>di</strong> queste opportunità che la provvidenza vi offre.<br />

Saldamente raccordati alla multiforme tra<strong>di</strong>zione della vostra regione, siate<br />

animatori intrepi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Chiese che parlino a un mondo tentato dall’in<strong>di</strong>fferenza<br />

il vivo linguaggio della verità e dell’amore. Potrete, così, contribuire a<br />

e<strong>di</strong>ficare con ogni mezzo la « civiltà dell’amore », ridando slancio a comunità<br />

che conservano in sé i tratti <strong>di</strong> una secolare civiltà cristiana.<br />

Vi sostenga in tale impegno la Madre <strong>di</strong> Dio, madre della <strong>di</strong>vina<br />

Sapienza e <strong>di</strong>scepola fedele <strong>di</strong> Cristo.<br />

E io <strong>di</strong> cuore tutti vi bene<strong>di</strong>co.<br />

AAS 83 (1991) pp. 1034-1038; Insegnamenti, XIV/1 (1991) pp. 513-518<br />

Discorso al Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa<br />

sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica<br />

(Città del Vaticano, 15 aprile 1991)<br />

[...]<br />

5. La formazione integrale dell’uomo, meta <strong>di</strong> ogni insegnamento della<br />

religione cattolica, va realizzata secondo le finalità proprie della scuola,<br />

facendo acquisire agli alunni una motivata e sempre più ampia cultura<br />

religiosa. Il simposio ha documentato come sia <strong>di</strong>versificata nei vari paesi<br />

la situazione dell’insegnamento della religione e in certa misura la stessa<br />

concezione della natura e finalità <strong>di</strong> tale insegnamento, in particolare per<br />

quanto riguarda il suo rapporto <strong>di</strong>stinto e insieme complementare con la<br />

catechesi della comunità cristiana. Non è il caso <strong>di</strong> ridurre a uniformità<br />

quello che la situazione storica e la saggezza <strong>di</strong> scelte operate dalle Conferenze<br />

Episcopali hanno determinato nei singoli paesi. È tuttavia opportuno<br />

che l’insegnamento della religione nella scuola pubblica persegua un comune<br />

obiettivo: promuovere la conoscenza e l’incontro col contenuto della<br />

fede cristiana secondo le finalità e i meto<strong>di</strong> propri della scuola e pertanto<br />

4 Cfr. Ef 4,15.<br />

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