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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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Discorso ai vescovi italiani p<strong>arte</strong>cipanti a un corso<br />

<strong>di</strong> aggiornamento liturgico<br />

(Città del Vaticano, 12 febbraio 1988)<br />

Venerati fratelli nell’episcopato, siate i benvenuti! A tutti il mio saluto<br />

cor<strong>di</strong>ale. Voi siete convenuti a Roma aderendo all’iniziativa della commissione<br />

liturgica della Conferenza Episcopale Italiana, che ha promosso un<br />

corso <strong>di</strong> aggiornamento sul tema: « Celebrare oggi ». Mi rallegro con gli<br />

organizzatori e con ciascuno <strong>di</strong> voi.<br />

Senza riprendere i <strong>di</strong>versi punti toccati nel corso <strong>di</strong> questa settimana,<br />

vorrei sottolineare l’importanza della liturgia presieduta dal vescovo nella<br />

vita della sua Chiesa.<br />

1. Il ruolo del vescovo come maestro, santificatore e pastore nella sua<br />

Chiesa è particolarmente evidente nella celebrazione della santa liturgia,<br />

che egli compie con i membri del presbiterio e col popolo. 1 Giustamente il<br />

Vaticano II ha sottolineato: « Tutti devono dare la più grande importanza<br />

alla vita liturgica della <strong>di</strong>ocesi che si svolge intorno al vescovo, principalmente<br />

nella chiesa cattedrale: convinti che c’è una speciale manifestazione<br />

della Chiesa nella p<strong>arte</strong>cipazione piena e attiva <strong>di</strong> tutto il popolo santo <strong>di</strong><br />

Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima eucaristia,<br />

alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il vescovo<br />

circondato dai suoi sacerdoti e ministri ». 2<br />

Quando il vescovo celebra in mezzo al popolo a lui affidato, è il mistero<br />

stesso della Chiesa che si manifesta me<strong>di</strong>ante la celebrazione legittima<br />

dell’eucaristia; 3 egli è il grande sacerdote del suo popolo. « Me<strong>di</strong>ante la<br />

pre<strong>di</strong>cazione del Vangelo, nella forza dello Spirito, egli chiama gli uomini<br />

alla fede oppure li conferma nella fede... », 4 e me<strong>di</strong>ante i sacramenti egli<br />

santifica i fedeli. 5 È perciò necessario che il vescovo sia fortemente convinto<br />

dell’importanza <strong>di</strong> tali celebrazioni per la vita cristiana dei suoi fedeli. Esse<br />

devono essere un modello per tutta la <strong>di</strong>ocesi.<br />

2. Affinché tutto si svolga in modo da manifestare nel medesimo tempo<br />

l’unità della Chiesa locale e la <strong>di</strong>versità delle funzioni, è importante che il<br />

vescovo sia circondato da preti, da <strong>di</strong>aconi, e da altri ministri, che compiano<br />

ciascuno la loro funzione. Bisogna che la chiesa dove il vescovo celebra,<br />

in particolare la sua chiesa cattedrale, sia un modello degno e appropriatoe<br />

<strong>di</strong>mostri « in maniera esemplare alle altre chiese della <strong>di</strong>ocesi quello che<br />

prescrivono i documenti e i libri liturgici per la <strong>di</strong>sposizione e la decorazione<br />

delle chiese ». 6<br />

446<br />

1 Caerimoniale Episcoporum, 11.<br />

2 Sacrosanctum Concilium, 41.<br />

3 Cfr. Caerimoniale Episcoporum, 7.<br />

4 Caerimoniale Episcoporum, 6.<br />

5 Cfr. Caerimoniale Episcoporum, 7.<br />

6 Caerimoniale Episcoporum, 46.

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