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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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storia nazionale, in cui il cristianesimo è stato determinante sotto vari<br />

aspetti e segnatamente nel campo delle arti.<br />

4. L’animazione dell’anno santo attraverso i <strong>beni</strong> <strong>culturali</strong> si esplica<br />

dunque ad intra attraverso la valorizzazione del patrimonio che la Chiesa<br />

ha prodotto in questi due millenni <strong>di</strong> presenza nel mondo e ad extra attraverso<br />

la sensibilizzazione degli artisti, dei cultori e dei responsabili.<br />

Carissimi fratelli e sorelle, maestra <strong>di</strong> vita, la Chiesa non può non<br />

assumersi anche il ministero <strong>di</strong> aiutare l’uomo contemporaneo a ritrovare<br />

lo stupore religioso davanti al fascino della bellezza e della sapienza che si<br />

sprigiona da quanto ci ha consegnato la storia. Tale compito esige un<br />

lavoro <strong>di</strong>uturno e assiduo <strong>di</strong> orientamento, <strong>di</strong> incoraggiamento e <strong>di</strong> interscambio.<br />

Vi rinnovo, pertanto, il mio più vivo ringraziamento per quanto<br />

voi svolgete in tale ambito e vi incoraggio a proseguire con entusiasmo e<br />

competenza in questo apprezzato servizio alla cultura, all’<strong>arte</strong> e alla fede.<br />

Questo è il vostro specifico contributo alla preparazione del grande giubileo<br />

del Duemila, affinché la Chiesa possa continuare a essere presente nel<br />

mondo contemporaneo, promuovendo ogni valida espressione artistica e<br />

ispirando col messaggio evangelico lo sviluppo dalle <strong>di</strong>verse culture.<br />

Invoco sui lavori della vostra assemblea l’assistenza <strong>di</strong>vina, mentre <strong>di</strong><br />

cuore bene<strong>di</strong>co ciascuno <strong>di</strong> voi, come pure tutti coloro che con voi collaborano<br />

in un settore tanto significativo per la vita della Chiesa.<br />

Discorso alla citta<strong>di</strong>nanza in Piazza Maggiore<br />

(Bologna, 27 settembre 1997)<br />

Insegnamenti, XX/2 (1997) pp. 390-394<br />

[...]<br />

2. Non posso, in questo momento, non rivolgere un pensiero affettuoso<br />

alle care popolazioni dell’Umbria e delle Marche colpite ieri a più riprese<br />

da un grave terremoto, che ha prodotto danni incalcolabili alle persone e<br />

agli e<strong>di</strong>fici. Esprimo vivo cordoglio per le vittime e cor<strong>di</strong>ale p<strong>arte</strong>cipazione<br />

al dolore delle loro famiglie. Sono vicino spiritualmente a quanti sono<br />

rimasti senza casa e a coloro che hanno sofferto e trepidato. Motivo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>spiacere sono state anche le ingenti lesioni inferte al patrimonio artistico e<br />

religioso, in particolare nella basilica superiore <strong>di</strong> San Francesco, nel sacro<br />

convento <strong>di</strong> Assisi e in altri monumenti e chiese in <strong>di</strong>verse località interessate<br />

dallo sconvolgimento sismico.<br />

Mentre affido alla misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vina le anime dei defunti, invoco dal<br />

Signore conforto per i familiari, incoraggiamento per i feriti e sostegno per<br />

quanti sono stati danneggiati dal terremoto. La grazia del Signore e la<br />

solidarietà <strong>di</strong> tante persone generose, che, coor<strong>di</strong>nate efficacemente dalle<br />

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