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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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zione della Chiesa dovrebbe essere rivolta anche verso tutti i fedeli laici che<br />

hanno da compiere in questo campo un loro ruolo specifico. Esso consiste<br />

in una coraggiosa, creativa e attiva presenza nei luoghi dove si crea la<br />

cultura, dove essa si sviluppa e si arricchisce. Un compito <strong>di</strong> molta importanza<br />

è anche l’educazione della società e in modo particolare delle giovani<br />

generazioni a una giusta ricezione <strong>di</strong> quanto è frutto della cultura. « La Chiesa<br />

ricorda a tutti che la cultura deve mirare alla perfezione integrale della persona<br />

umana, al bene della comunità e<strong>di</strong>tuttalasocietàumana. Perciò è<br />

necessario coltivare lo spirito in modo che si sviluppino le facoltà dell’ammirazione,<br />

dell’intuizione, della contemplazione, e si <strong>di</strong>venti capaci <strong>di</strong> formarsi<br />

un giu<strong>di</strong>zio personale e <strong>di</strong> coltivare il senso religioso, morale e sociale ». 10<br />

La questione del rapporto della Chiesa con la cultura e i loro reciproci<br />

riferimenti è un problema che sempre ritorna nel mio insegnamento pastorale.<br />

Perciò non potevo tralasciarlo rivolgendomi a voi in occasione della<br />

presente visita. Si tratta anche <strong>di</strong> una questione <strong>di</strong> particolare importanza<br />

per la nostra patria. La nazione, infatti, esiste « me<strong>di</strong>ante » la cultura e<br />

« per » la cultura. Grazie alla sua autentica cultura <strong>di</strong>venta pienamente<br />

libera e sovrana. 11<br />

[...]<br />

Insegnamenti, XXI/1 (1998) pp. 343-354<br />

Testo originale in lingua polacca<br />

Discorso per l’Angelus<br />

(Città del Vaticano, 15 febbraio 1998)<br />

Carissimi fratelli e sorelle!<br />

1. Ieri abbiamo celebrato la festa dei santi Cirillo e Meto<strong>di</strong>o, compatroni<br />

d’Europa insieme con san Benedetto. Questi due fratelli greci del<br />

IX secolo, nativi <strong>di</strong> Tessalonica e formati nella scuola del patriarcato <strong>di</strong><br />

Costantinopoli, si de<strong>di</strong>carono all’evangelizzazione dei popoli della grande<br />

Moravia, sul me<strong>di</strong>o Danubio.<br />

Cirillo e Meto<strong>di</strong>o svolsero il loro servizio missionario in unione sia con<br />

la Chiesa <strong>di</strong> Costantinopoli che con la sede del successore <strong>di</strong> Pietro, manifestando<br />

in questo modo l’unità della Chiesa, che in quei tempi non era<br />

ancora ferita dalla <strong>di</strong>visione tra Oriente e Occidente.<br />

Vorrei affidare all’intercessione <strong>di</strong> questi due santi l’anelito alla piena<br />

unità fra tutti i credenti in Cristo, specialmente in vista del grande giubileo<br />

del Duemila. La necessità <strong>di</strong> proseguire con ogni sforzo il <strong>di</strong>alogo ecumenico<br />

è stata fortemente sottolineata nell’incontro del Comitato centrale del<br />

giubileo con i delegati delle Conferenze Episcopali, svoltosi nei giorni<br />

scorsi. Voglia Id<strong>di</strong>o affrettare i passi <strong>di</strong> una totale riconciliazione, perché<br />

10 Gau<strong>di</strong>um et spes, 59.<br />

11 Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso all’Unesco, 2 giugno 1980.<br />

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