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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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Le cattedrali e le chiese della cristianità, specialmente dell’età me<strong>di</strong>evale<br />

e della riforma cattolica, hanno suscitato memorabili pagine <strong>di</strong> letteratura,<br />

<strong>di</strong> <strong>arte</strong>, <strong>di</strong> spiritualità, <strong>di</strong> devozione, che le hanno rese note in un<br />

raggio enormemente più vasto <strong>di</strong> quello dei loro <strong>di</strong>retti fruitori. Mi auguro<br />

che il progetto ora al vostro esame possa, con l’aiuto <strong>di</strong> Dio, avere un<br />

uguale e memorabile successo. Sarà anche un modo, questo, per manifestare<br />

visibilmente i frutti spirituali del sinodo pastorale <strong>di</strong>ocesano, che mi<br />

accingo a concludere nelle prossime settimane, in unione a tutta la Chiesa<br />

<strong>di</strong> Dio che è in Roma. Noi vogliamo così glorificare Gesù Cristo redentore,<br />

nel duemillesimo anniversario della sua nascita, e anche accogliere con una<br />

testimonianza significativa i pellegrini che da tutto il mondo confluiranno<br />

nella città delle più venerabili memorie apostoliche.<br />

In questa prospettiva vi esorto a perseverare nel vostro impegno e,<br />

invocando sul vostro lavoro la <strong>di</strong>vina assistenza, <strong>di</strong> cuore vi bene<strong>di</strong>co.<br />

Insegnamenti, XVI/1 (1993) pp. 948-951<br />

Discorso al termine della celebrazione eucaristica<br />

(Caltanissetta, 10 maggio 1993)<br />

[...]<br />

Carissimi fratelli e sorelle <strong>di</strong> Caltanissetta, « qui cantat bis orat ». Sono<br />

parole <strong>di</strong> sant’Agostino, dottore e maestro della nostra fede.<br />

Voglio <strong>di</strong>re che questi applausi sono dovuti a tutti quelli che hanno<br />

preparato questa visita, non solo qui a Caltanissetta, ma anche ad Agrigento<br />

e nelle altre tappe della mia visita: a Trapani, a Erice, a Mazara del<br />

Vallo. Io voglio aggiungerli ai ringraziamenti dovuti a tutti quelli che<br />

hanno collaborato alla nostra preghiera, ma in modo speciale voglio rivolgere<br />

questo ringraziamento a questo coro. Ringrazio anche tutti gli altri<br />

cori che hanno cantato durante questo mio pellegrinaggio in terra siciliana.<br />

I cantori della celebrazione o<strong>di</strong>erna devono trasmettere le mie parole agli<br />

altri, ugualmente meritevoli. « Qui cantat bis orat ». Grazie a questi cori noi<br />

abbiamo pregato due volte. Questo è un bilancio che si deve fare verso la<br />

fine <strong>di</strong> questa visita pastorale, ringraziando il Signore per questo dono:<br />

grazie ai canti le nostre preghiere in Sicilia sono raddoppiate.<br />

La musica ha un valore profetico, perché c’è sempre quest’armonia che<br />

si manifesta attraverso la metodologia dell’<strong>arte</strong> musicale. Ciò ha un valore<br />

profetico, perché ci rappresenta tutte le possibili armonie che devono dominare,<br />

devono reggere la nostra vita umana: l’armonia interna del cuore,<br />

le armonie nella comunità coniugale e familiare, nei <strong>di</strong>versi ambienti, <strong>di</strong><br />

lavoro, <strong>di</strong> educazione, <strong>di</strong> vita comune. Anche <strong>negli</strong> ambienti <strong>di</strong> vita consacrata,<br />

nella Chiesa particolare, nella <strong>di</strong>ocesi, nella parrocchia e nella Chiesa<br />

universale. Nella società intera.<br />

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