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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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semplice <strong>di</strong>stribuzione materiale. C’è urgente bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire le risorse<br />

della mente e dello spirito, della conoscenza scientifica e dell’espressione<br />

culturale e artistica. Una tale <strong>di</strong>stribuzione non è a senso unico. È<br />

reciproca e multilaterale, e comporta che i valori <strong>culturali</strong>, etici e religiosi<br />

dei popoli debbano essere sempre rispettati dalle parti implicate in questa<br />

<strong>di</strong>stribuzione. Essa comporta una reciproca <strong>di</strong>sponibilità a imparare l’uno<br />

dall’altro e a con<strong>di</strong>videre l’uno con l’altro.<br />

In questa <strong>di</strong>stribuzione non c’è dubbio che lo sviluppo tecnologico e la<br />

crescita economica comportino cambiamenti nei modelli sociali e <strong>culturali</strong><br />

<strong>di</strong> un popolo. In certa misura questo è inevitabile e deve essere affrontato<br />

realisticamente per la crescita <strong>di</strong> un popolo. Ma, con onestà, quando <strong>di</strong>ciamo<br />

che l’uomo non è solo homo oeconomicus, dobbiamo preoccuparci che<br />

ogni cambiamento dannoso, in cui i valori positivi vengono sacrificati, sia<br />

ridotto al minimo e che i valori etico-morali, <strong>culturali</strong> e religiosi siano<br />

anteposti agli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> una crescita puramente economica.<br />

In questa <strong>di</strong>stribuzione, infine, è bene riconoscere e appoggiare i numerosi<br />

nuovi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> cooperazione tra i popoli e le nazioni. Non solo vi<br />

sia una con<strong>di</strong>visione fra un gruppo e l’altro, ma anche le nazioni in via <strong>di</strong><br />

sviluppo imparino a con<strong>di</strong>videre fra loro, e i gruppi regionali si aiutino l’un<br />

l’altro nella ricerca dei mezzi migliori per favorire i loro reciproci interessi.<br />

[...]<br />

Insegnamenti, III/2 (1980) pp. 438-445<br />

Testo originale in lingua inglese<br />

Omelia per il primo centenario della fondazione<br />

dell’Associazione Santa Cecilia<br />

(Città del Vaticano, 21 settembre 1980)<br />

« Lodate, servi del Signore, / lodate il nome del Signore. / Sia benedetto<br />

il nome del Signore, / ora e sempre! ». 1<br />

1. Queste parole del salmo responsoriale dell’o<strong>di</strong>erna liturgia domenicale<br />

si adattano perfettamente ai vostri sentimenti, cari fratelli e sorelle<br />

dell’Associazione Italiana Santa Cecilia, che a migliaia siete convenuti a<br />

Roma, nel centro della cattolicità, sulla venerata tomba del principe degli<br />

apostoli, per lodare e per bene<strong>di</strong>re il nome del Signore con la suggestività<br />

armoniosa del vostro canto, che in questa mirabile basilica si eleva come<br />

adorante preghiera a Dio.<br />

Voi avete voluto celebrare, in maniera solenne e significativa, una data<br />

fondamentale per la vita della vostra Associazione, che proprio in questi<br />

giorni ha compiuto i suoi cento anni <strong>di</strong> vita! Una data, questa, che manifesta<br />

non già vecchiezza e atrofia <strong>di</strong> codesto organismo, ma, al contrario,<br />

ne pone in mostra la sorprendente vitalità, <strong>di</strong> cui è lieta garanzia la vostra<br />

1 Sal 112 [113],1ss.<br />

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