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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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Il linguaggio musicale viene spesso presentato come quello più idoneo<br />

per cogliere contemporaneamente la <strong>di</strong>versità delle culture dei popoli e la<br />

naturale tendenza all’unità del genere umano. Sia che si accompagni alla<br />

parola sia che si effonda senza parole, la musica dà voce al cuore. La sua<br />

forma immateriale la rende perfetta per alimentare istintivamente ideali <strong>di</strong><br />

bellezza, <strong>di</strong> armonia e <strong>di</strong> sintonia universale, e per alimentare l’aspirazione<br />

umana alla libertà. Perciò il genio musicale <strong>di</strong> ogni tempo e <strong>di</strong> ogni latitu<strong>di</strong>ne<br />

accomuna gli uomini al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni possibile <strong>di</strong>versificazione culturale,<br />

come scriveva in occasione dell’anno europeo della musica a monsignor<br />

Domenico Bartolucci, <strong>di</strong>rettore della Cappella Musicale Pontificia dal<br />

1956 al 1997:<br />

La musica, sia essa popolare o colta, ha un linguaggio universale, nei cui suoni gli<br />

animi si accordano e si fondono in fraternità <strong>di</strong> menti e <strong>di</strong> cuori. Proprio perché il<br />

suono è dotato, tra tutti i mezzi artistici, <strong>di</strong> una particolare forza <strong>di</strong> penetrazione <strong>negli</strong><br />

animi, la musica deve essere considerata come mezzo destinato a nobilitare l’uomo e a<br />

favorirne le capacità migliori.<br />

Per questo è necessario che ciascuno possa accedere all’<strong>arte</strong> musicale sia per de<strong>di</strong>carvisi<br />

con l’impegno professionale sia per goderne le ineffabili ricchezze. Occorre inoltre<br />

riconoscere, a ogni livello, i frutti dell’ingegno <strong>di</strong> quanti alla musica consacrano le<br />

forze e la vita, per garantire loro la serenità del proprio lavoro, e <strong>di</strong>fenderne le doti<br />

spirituali, intellettive, affettive.<br />

Il compito, vastissimo, coinvolge la buona volontà <strong>di</strong> quanti operano nel campo<br />

musicale: compositori, esecutori, fruitori, critici e organizzatori. Solo così l’<strong>arte</strong> musicale<br />

potrà continuare a esprimere con pienezza la propria essenza spirituale, me<strong>di</strong>ante<br />

la quale essa <strong>di</strong>lata, eleva e rende più efficace la parola; e quando trascende<br />

l’imme<strong>di</strong>ata comprensione della parola stessa, essa si fa effusione <strong>di</strong> suoni, vocali e<br />

strumentali, raggiungendo vette così elevate oltre le quali risuona, con ineffabile<br />

accordo, la <strong>di</strong>vina armonia. 84<br />

Poco più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni dopo, scrivendo sempre al maestro Bartolucci in<br />

occasione del quarto centenario della morte <strong>di</strong> Pierluigi da Palestrina, il<br />

papa tornava a chiedere un serio impegno professionale nell’ambito della<br />

musica sacra per tener saldo il legame <strong>di</strong> quest’<strong>arte</strong> con lo spirito liturgico.<br />

La nuova evangelizzazione e la rinnovata ricerca <strong>di</strong> canoni estetici richiedono<br />

una buona qualificazione agli operatori del settore, ma impongono<br />

anche <strong>di</strong> non perdere <strong>di</strong> vista le capacità me<strong>di</strong>ative della musica rispetto ai<br />

fini dell’azione liturgica.<br />

Oggi come ieri, – scriveva il papa – i musicisti, i compositori, i cantori delle cappelle<br />

liturgiche, gli organisti e gli strumentisti <strong>di</strong> chiesa devono avvertire la necessità <strong>di</strong> una<br />

seria e rigorosa formazione professionale. Soprattutto dovranno essere consapevoli<br />

che ogni loro creazione o interpretazione non si sottrae all’esigenza <strong>di</strong> essere opera<br />

ispirata, corretta, attenta alla <strong>di</strong>gnità estetica, sì da trasformarsi in preghiera adorante<br />

quando, all’interno dell’azione liturgica, esprime nel suono il mistero della fede. Ogni<br />

84 Giovanni Paolo II, Lettera a monsignor Domenico Bartolucci, 6 agosto 1985, 4, in AAS<br />

77 (1985) pp. 1030-1033, e Insegnamenti, VIII/2 (1985) pp. 209-212. Cfr. pure Discorso agli<br />

artisti del Teatro Comunale <strong>di</strong> Genova, 19 giugno 1986, in Insegnamenti, IX/1 (1986) pp. 1857-<br />

1859; Discorso all’orchestra sinfonica ‘‘Jeunes de la Mé<strong>di</strong>terranée’’, 7 agosto 1991, in Insegnamenti,<br />

XIV/2 (1991) pp. 195-196; Discorso al termine <strong>di</strong> un concerto offerto dall’Accademia Musicale<br />

Ottorino Respighi, 1 o agosto 1993, in Insegnamenti, XVI/2 (1993) pp. 127-128.<br />

XXXV

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